Mentre la Norvegia inaugura nelle stesse acque la sua pipe line, un attentato ai gasdotti sottomarini Nordstream 1 e 2 sta provocando un enorme danno ambientale nel Mar Baltico (dove da due mesi è in corso un’esercitazione permanente della Nato). E un altro enorme danno all’economica dell’Unione Europea, soprattutto alla Germania che sino a oggi si è rifornita col gas russo. Il prezzo del gas che schizza alle stelle, gli Usa che si offrono di aiutare gli Stati maggiormente colpiti. Già da ieri sono state segnalate dall’esercito della Danimarca fughe di gas contemporanee su tre linee offshore, che stanno interessando i gasdotti Nordstream 1 e 2, di cui abbiamo scritto di recente rivelando i retroscena della linea appena terminata che collega la Russia alla Germania.
In più punti il mare ribolle, in prossimità dei punti dove i sismografi marini di Svezia e Danimarca hanno registrato intense attività caratterizzate da esplosioni. Nessuno lo dice ufficialmente ma sul tavolo degli imputati, con l’accusa di sabotaggio, c’è Mosca. Anche se non è chiaro quale vantaggio il governo di Putin avrebbe dall’interruzione delle forniture, se non sotto forma di segnale dissuasivo ai Paesi dell’Ue in vista del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e dell’invio di nuove armi all’Ucraina.
Le fughe di gas: chi ha sabotato gli impianti?
Fughe di gas stanno interessando i gasdotti Nordstream 1 e 2. Il primo impianto avrebbe registrato, “danni “senza precedenti” a tre linee del gasdotto ed è impossibile in questo momento stimare la tempistica per la ripresa delle operazioni di ripristino” dell’infrastruttura. E’ quanto comunica in una nota l’ufficio comunicazione del Nord Stream all’agenzia Ria Novosti, secondo quanto riferisce Bloomberg. già due giorni fa il Nord Stream aveva riferito di un calo di pressione su due sue linee, con le autorità svedesi e danesi che avevano identificato perdite di gas nel Mar Baltico, in prossimità della rotta del Nord Stream.
Kiev parla espressamente di un atto terroristico pianificato dalla Russia ma non offre prove sulle modalità e i tempi di questo attentato sottomarino. “La ‘fuga di gas’ dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno”, scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aggiunge: “La migliore risposta e investimento per la sicurezza” è fornire “carri armati all’Ucraina. Soprattutto quelli tedeschi”.
Più cauta la Commissione Europea, che non vede “impatti sulla sicurezza”. Tim McPhie, portavoce dell’esecutivo, ha detto che “l’Ue sta monitorando la situazione ma è prematuro speculare” sulle cause delle fughe di gas.
Ipotesi attacco sottomarino
È molto difficile che la perdita di pressione dei gasdotti Nord Stream sia frutto di un caso. I sismografi hanno registrato due scosse con una magnitudo superiore ai 2 gradi della scala Richter.
La pista ritenuta più plausibile dagli esperti, potrebbe essere stata commessa soltanto da un attore statale, per mano di abili sommozzatori della Marina con l’impiego di centinaia di chili di tritolo. Difficile l”impiego di sottomarini, visto che in quei tratti il fondale non è particolarmente profondo. La Marina danese e gli specialisti della sicurezza tedesca stanno cercando di chiarire quale sia stata la causa del calo di pressione nei due gasdotti. “La nostra fantasia non riesce a trovare uno scenario diverso dall’ipotesi di un attacco mirato”, ha detto una fonte citata dal Tagesspiegel. “Tutto fa pensare che non sia stato un caso”. Secondo il giornale all’origine dell’agguato potrebbe esserci l’Ucraina o qualche suo alleato; oppure potrebbe essersi trattato di un’operazione russa sotto falsa bandiera, per alimentare maggiore insicurezza e far salire i prezzi del gas ulteriormente.
L’intelligence Nato: cosa ha visto?
Da due mesi il Mar Baltico è oggetto di una esercitazione Nato che ha assunto carattere permanente. Aerei militari, caccia , incrociatori e sottomarini pullulano in quel tratto, in un ingaggio bellico a distanza con la Russia, impegnata nell’area di Kaliningrad. E’ davvero possibile, è davvero credibile che i sistemi di sicurezza della Nato non siano in grado di ricostruire i movimenti intorno al tratto di mare dove hanno sede la sezioni di gasdotto danneggiate?
Il Cremlino: serve un’indagine urgente
Il Cremlino definisce la diminuzione della pressione sulle linee del gasdotto Nord Stream “una situazione senza precedenti che richiede un’indagine urgente”. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo quanto riferisce la Tass. Il Cremlino non esclude che “la distruzione delle linee del gasdotto Nord Stream possa essere il risultato di un sabotaggio” afferma Peskov aggiungendo che “l’emergenza sulle linee del Nord Stream è un problema che riguarda la sicurezza energetica dell’intero continente”.
I danni ambientali
“La Danimarca ha inviato intanto una nave specializzata nel controllo e nella protezione dell’ambiente marino al largo delle coste dell’isola di Bornholm. La nave dovrà innanzitutto stabilire quanto metano sia uscito dalle condotte. E a quale profondità”, scrive Open. Secondo gli esperti “a una profondità di 100 metri i microorganismi del Baltico potrebbero eliminare da soli la maggior parte del gas. A una distanza di venti metri il gas potrebbe raggiungere l’atmosfera e avere un impatto sulla concentrazione di gas serra”.
Coincidenze: inaugurata la nuova linea del Baltico
Ma sul fronte del gas e della guerra il Baltico in questo momento è una fabbrica di notizie. Mentre il Nordstream è ridotto a un pericolosissimo colabrodo la Norvegia festeggia: è stata inaugurata proprio oggi la Baltic Pipe, una rotta chiave per trasportare il gas dalla Norvegia, attraverso la Danimarca, alla Polonia e ai paesi limitrofi. Il gasdotto consentirà di importare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno dalla Norvegia alla Polonia e di trasportare 3 miliardi di metri cubi di gas dalla Polonia alla Danimarca. “Il Baltic Pipe è un progetto chiave per la sicurezza dell’approvvigionamento nella regione e il risultato di una politica dell’Ue volta a diversificare le fonti di gas” ha commentato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, sottolineando il “ruolo prezioso” che il gasdotto svolgerà per “attenuare la crisi energetica in corso”.
Il progetto, sostenuto dalle reti transeuropee per l’Energia, rafforza la diversificazione dell’approvvigionamento di gas nell’Europa centro-orientale e negli Stati baltici aprendo una nuova rotta di importazione dal Mare del Nord verso l’Ue. Il Baltic Pipe ha ricevuto oltre 267 milioni di euro dall’Ue. (fonte Ansa, Ria Novosti, Open, Tass)