Abracadabra e il maxischermo esce dal letto. L’ultima invenzione dell’imprenditore Nicola Orso

Effetto cinema ma tra i cuscini: si chiama Abracadabra l’ultima invenzione del vulcanico imprenditore sardo Nicola Orso. E’ un sistema elettromeccanico che fa slittare dal fondo di un letto matrimoniale un maxi schermo. Un sistema particolarmente apprezzato da chi se lo può permettere. Cioè magnati di stanza a Dubai e altre periferie mondiali del lusso, grandi catene alberghiere da cinque stelle in su. E così via.

“Sono particolarmente felice di questa tecnologia che abbiamo sviluppato nel nostro centro di produzione dell’area industriale di Macchiareddu, a Cagliari. Tutto è nato da una mia riflessione, ho pensato a come rendere più piacevole il mio riposo e le ore di riposo di chi, per tante ragioni, vuole guardare nel suo letto un film e lo vuole vedere con un grande schermo che poi non ingombra la camera. O la rende sgradevole dal punto di vista estetico . Così sono arrivato a progettare una struttura che in totale sicurezza e con un design ricercato e materiali importanti sia in grado di traslare lo schermo e i suoi cablaggi da sotto il letto”, spiega Orso, fondatore della Infinite Steel. E prosegue: “In questi primi anni ho perfezionato i meccanismi e ormai Abracadabra compare nei contesti internazionali di lusso”. Di prezzi non si parla? “Non ha molto senso, perché dipende dal livello di personalizzazione visto che ogni letto è nei fatti un’opera artigianale che io prendo in carico dal cliente per restituirgli un lavoro perfetto e finito”. Un po’ come i movimenti perpetui per gli orologi automatici, quelle scatole del tempo a volte impreziosite di pietre preziose che hanno reso celebre Nicola Orso e Dubai come negli Usa. “Mettiamola così, mi sento un artigiano al quale piace il bello, aiutato da una serie di collaboratori capaci di interpretare le mie idee e di realizzare bei progetti”, chiude l’imprenditore visionario e generoso. Uno capace di girare da solo in moto per un mese nel deserto subsahariano. O di andare in Ucraina otto mesi fa, in pieno conflitto, con un’ambulanza e un altro volontario come lui per portare in Italia una bambina colpita dalla sindrome di Pks e la madre.

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