Inaugura la seconda parte della stagione del Teatro Spazio 18b, nel cuore della Garbatella, “Diario elettorale”, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Mario Migliucci, in scena dal 2 al 5 marzo. Un incontro al seggio, due giovani scrutatori al servizio della democrazia, lui e Lei, ore e ore dietro a un banco, scambiandosi giusto qualche parola. «Diario Elettorale» è un progetto di scrittura che ha visto succedersi più fasi di creazione e sedimentazione. Una ragazza mai più vista e sentita, a cui un ipotetico giorno fare arrivare in qualche modo i messaggi a lei destinati.
«In questa prima fase che ancora non prevedeva un’evoluzione teatrale il dichiarato modello di riferimento è stato il romanzo Che tu sia per me il coltello di David Grossman, autore a me particolarmente caro in quanto legato al mio debutto teatrale professionistico, avvenuto nel 1998 con Il giardino d’infanzia di Riki, sua unica opera teatrale»_ annota Mario Migliucci. «Del romanzo di Grossman mi ha conquistato la creazione di un universo parallelo, un mondo fuori del mondo, che del mondo però inevitabilmente si nutre, che rende possibile una comunicazione autentica tra due esseri umani. Le prime pagine del mio diario epistolare le ho scritte prima ancora di finire di leggere quelle del romanzo di Grossman. Poi mi sono fermato, pensando di poter ricominciare da un momento all’altro, sarebbe bastato scrivere di nuovo quel nome, Donatella, in cima a una pagina del mio blocco-diario.
Il momento di far arrivare a Donatella le parole a lei destinate. E ho capito che il mio ufficio postale di riferimento non poteva essere che il teatro.
I certificati ho smesso di conservarli, perché sostituiti dalla tessera elettorale. Mi è piaciuto pensare che il luogo dell’incontro con Donatella, la mia eletta immaginaria, un seggio elettorale, non fosse poi così casuale. Entra dunque in gioco il secondo modello di riferimento, La giornata di uno scrutatore di Italo Calvino, illuminante esempio di cortocircuito tra vicenda personale e contesto generale, limpido racconto di sentimenti e considerazioni di un servitore della democrazia rappresentativa. « Come in un seggio elettorale, ognuno al suo posto, ci si divide compiti e strumenti, al servizio di questa nostra storia».
Francesco Ferrara