Grande fermento e clima di euforia a Oppido Lucano per un evento tanto atteso che darà a tutto il paese la possibilità di salire agli onori della cronaca. Aria da <sabato del villaggio> e grandi manovre in occasione delle riprese – già concluse – della trasmissione <Linea Verde>, grande vetrina nazionale di arte, cultura, archeologia, gastronomia che andrà in onda su Rai uno la domenica di Pasqua (12,20). Nella circostanza Oppido Lucano – paese abbarbicato sul monte Montrone, meno di 4mila abitanti a 40 chilometri da Potenza – ha indossato l’abito della festa per farsi trovare pronta all’appuntamento. L’occasione è stata data dalla presentazione ufficiale di un sito storico appena recuperato: Pozzella. Ma in realtà il paese ha avuto la possibilità di sfoderare tutte le sue bellezze paesaggistiche, storiche e archeologiche che ovviamente saranno messe in mostra nel corso della trasmissione.
Insomma, si riapre una pagina di storia all’insegna del <come eravamo>. Un ritorno alle radici. E’ l’impegno che sta portando avanti l’amministrazione comunale di Oppido Lucano grazie a un progetto di ristrutturazione e di recupero dei numerosi siti storici e archeologici, che ha lo scopo di rilanciare l’immagine del paese e del turismo.
Uno dei primi progetti di recupero riguarda località <Pozzella>, che prende il nome da un’antica fonte. Lì, le donne oppidane – all’inizio del Novecento, quando l’acqua era assicurata solo da alcune sorgenti, di cui il paese e tutta la Basilicata sono ricche, andavano a lavare i panni la mattina presto. Quasi un rito quotidiano che spesso si trasformava in una vera e propria <gara> a chi doveva occupare i primi posti da ambedue i lati della grande vasca di pietra, per utilizzare l’acqua pulita della sorgente, prima che la vasca fosse presa d’assalto. Qui si lavavano i panni sporchi. Ma <Pozzella> diventava inevitabilmente anche un luogo di incontro. Il cuore pulsante del paese. Un luogo dove mentre le donne lavavano si scambiavano confidenze e – perché no – anche pettegolezzi su tutto ciò che accadeva in paese. Qui talora si lavavano – questa volta in senso metaforico – anche i panni sporchi delle famiglie oppidane. Una sorta di agorà, per lunghissimi anni rimasto uno dei più importanti punti di riferimento di tutto il paese.
<A Pozzella si arrivava a piedi – fa notare Sandro Mancuso, imprenditore cui è stato affidato il progetto di recupero – attraverso un’ampia e caratteristica scalinata, in dialetto Trcedde, formata da 300 gradoni>. Non manca purtroppo una pagina nera tra realtà e leggenda: una località vicino a Pozzella, il 4 dicembre del 1908 è stata interessata da una frana, nella quale persero la vita nove donne proprio mentre erano impegnate a fare il <bucato>, come descritto in un libro dallo storico locale Vito Marone, grazie a una certosina ricerca di documenti e testimonianze. Pozzella è stata abbandonata dall’avvento dell’Acquedotto lucano. Una località, oltretutto, distante alcuni chilometri dal centro abitato. Insomma, una fontana <dimenticata> che ora sta per essere rilanciata. E’ rimasta per lungo tempo nell’oblio in un paese cadenzato dai ritmi della campagna e che rimane a prevalente vocazione agricola.
Ora Pozzella può continuare a rivivere non solo nei ricordi tramandati di padre in figlio, ma dal vivo: uno dei più importanti ricordi <di ciò che è stato> nel paese è stato rinverdito. Pozzella potrà essere visitata dai turisti a condizione che le strade da cui è possibile raggiungerla siano dotate di un efficace sistema di indicazioni. Pozzella dunque si aggiunge ad altri siti già recuperati tra cui le grotte di sant’Antuono (si trovano a pochi metri) con i suoi numerosi affreschi e il sito archeologico di san Gilio, una Villa romana, sulla provinciale Oppido-Tolve.
Nel programma dell’amministrazione comunale ora è prevista anche la realizzazione di nuove strade di accesso da Potenza e Bari, un nuovo impianto eolico (1 milione 433mila euro la spesa prevista), interventi sulla via Appia e tante altre opere.
Progetti destinati a cambiare il volto del paese, dominato da opere ancora incompiute. <Nei prossimi due anni – dice Mancuso – tutto il paese è destinato a diventare un cantiere>. Oppido Lucanopotrebbe riservare altre <scoperte> per quanto riguarda la presenza di varie testimonianze del passato. A dire il vero alcune delle opere sono state già avviate dalla precedente amministrazione. Ma la nuova amministrazione comunale sta avendo il merito di continuare l’opera nel pieno rispetto delle procedure e della tempistica previsti dal Pnrr.
Il nuovo sindaco Mirco Evangelista (appoggiato dalla lista civica Oppido futura) ci crede. Anzi è motivato. Dice : <Il recupero dell’antica fontana di Pozzella, importante testimonianza del passato, è solo uno dei progetti realizzati. Ma ce ne sono tanti altri in cantiere. Se questo progetto potrà avere ricadute positive anche sul turismo? Ne sono convinto. Anzi, è in atto una ripresa del flusso turistico, come testimoniato da un App con circa 700 visualizzazioni dei principali “siti” che possono rivelarsi di grande interesse e in grado di incrementare il turismo. Centinaia di visitatori hanno attraversato questo paese>. Inoltre, all’interno dell’area su cui ricade la fontana è prevista anche una guida multimediale. <Una sistema – informa il sindaco – che darà agli eventuali turisti la possibilità di ascoltare la storia della fontana>. In questi giorni, intanto, come già detto, Oppido Lucano aspetta di <rispecchiarsi> nella trasmissione <Linea Verde>. Ospite speciale Giuseppe Calabrese che non poteva rimanere indifferente al richiamo della sua regione (lui è nato a Potenza, il padre a Oppido Lucano).
Nella foto un momento delle riprese dela trasmissione <Linea Verde>