BASILICATA/Tutti con gli occhi in su: l’osservatorio astronomico di Anzi pronto a scrutare il cielo. Una cupola di 12 metri di diametro

La vocazione a scrutare la volta celeste della Basilicata, con tutti i suoi pianeti, e i suoi segreti, la troviamo in un osservatorio astronomico, che insieme al centro di Geodesia spaziale di Matera, rappresenta un altro fiore all’occhiello di tutta la regione: l’osservatorio di Anzi. Qui, ogni volta che c’è da osservare qualche pianeta (accade abitualmente con la Luna e Marte), nugoli di ragazzi e adulti, incuriositi possono penetrare con lo sguardo attraverso il potente telescopio. Grazie a una cupola del diametro di 12 metri che dà la possibilità di osservare una grande porzione di volta celeste.

Guidati dai giovani esperti in astronomia, occhi al cielo, tutti a osservare l’incanto del firmamento. Quando l’<osservato speciale> è un pianeta importante come Saturno, poi, il centro si trasforma in una passerella di studenti delle scuole di tutti gli ordini e gradi, grazie, anche, alla invidiabile posizione geografica di tutta la Basilicata (regione prevalentemente collinare). Il planetario di Anzi, infatti, si trova sulla vetta del monte Siri, a circa 700 metri di altezza e per raggiungerlo bisogna salire, salire e poi ancora salire, fino a toccare quasi il cielo con un dito.

Arriva l’estate e l’osservatorio di Anzi si rifà il look. Soprattutto in estate, quando il cielo è limpido, è allora che l’osservatorio astronomico, inaugurato nel 2008 e riconosciuto dall’ESA (Agenzia spaziale europea), si anima della silenziosa curiosità giovani (ma non solo loro) che si danno appuntamento, per ascoltare vere e proprie <lezioni> di astronomia. E quando la magia del firmamento è finita, inizia un’altra <festa>, tra musica etnica e degustazione di delizie gastronomiche del posto. Basta lasciare la vetta e scendere un paio di scalinate per trovare una grande piazza dove, in estate, troviamo uno degli aspetti più <festaioli> della Basilicata con musica, degustazione di prodotti tipici locali e animazione. Una varietà di eventi estivi che in Basilicata vengono organizzati a getto continuo in numerosi paesi. Un modo, anche, per rimarcare la proverbiale ospitalità del popolo lucano.

Ma il primo osservatorio costruito in ordine di tempo è quello di Castelgrande,  realizzato negli anni sessanta e che rappresenta il primo <occhio sul cielo> della Basilicata. Per tante ragioni, tuttavia, per quanto riguarda questo osservatorio, che si trova sul versante nord-orientale a confine con Salerno, soltanto ora si sta pensando a un pieno e definitivo rilancio. Qui, grazie al cielo incomparabilmente pulito, è possibile osservare la via lattea in tutti i suoi dettagli, anche quando non c’è assoluta mancanza di inquinamento luminoso.

Insomma, Basilicata regione ideale per visitar le stelle e per scrutare il firmamento con tutti i segreti dell’universo. Arte e astronomia. <Sì, è proprio così – spiega l’antropologo culturale e docente universitario, Mariano Marcogiuseppe – perché non si possono gestire osservatori come quello di Anzi e Castelgrande senza influenzare il modo di pensare. Ad esempio, osservare costantemente la volta celeste significa anche acquisire una mentalità che attiene al rispetto della natura. Frutto, anche, di una continua ricerca (Marcogiuseppe è anche ricercatore). Nell’osservatorio di Anzi, ad esempio, si spiega lo Zodiaco e si parla della mitologia che lo circonda. Ora stiamo curando il progetto innovativo Starry Night (notte stellata), per la tutela dei cieli, che riguarda il controllo dell’inquinamento luminoso. Ma anche per imparare a guardare il cielo come gli antichi. La Basilicata è una delle regioni che hanno maggiore visibilità notturna, dovuta alla sua conformazione morfologica e geografica, ma anche al basso indice demografico (tutta la regione non supera le 600mila unità – ndr). Stiamo cercando di mettere a punto strategie innovative che permettano di dare luce senza creare inquinamento luminoso

Silenzio, si entra: le stelle stanno a guardare (come diceva Cronin), ma nello stesso tempo si trasformano in osservate speciali grazie al potente telescopio. E poi, diciamo la verità, l’osservatorio di Anzi può diventare <virale> per  molti, anche perché rappresenta il pretesto per sognare ad occhi aperti. Complice la magica atmosfera della Basilicata. Sì, la Basilicata è un anche un paese di sognatori.

L’osservatorio di Anzi sul monte Siri, a circa 700 metri di altezza

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