Hermann Wilhelm Göering (a volte scritto Hermann Goering) (Rosenheim, 12 gennaio 1893 – Norimberga, 15 ottobre 1946) è stato un politico, generale e criminale di guerra tedesco (fonte: wikipedia).
Dopo la seconda guerra mondiale, durante il Processo di Norimberga, lo psicologo americano Gustave Mark Gilbert, ritenuto il più grande studioso della psicologia criminale nazista, ebbe modo di incontrare, fra gli altri, il “Maresciallo del Reich” Hermann Göring. Una, fra le tante loro conversazioni, fu trascritta in un celebre libro dello psicologo dal nome “Nuremberg Diary” (trad.: “Diario su Norimberga”).
La conversazione verteva sull’interrogativo, da parte dello psicologo a Göering, di come fosse stato possibile che il popolo tedesco avesse voluto la guerra. Nel libro dello psicologo viene riportata la seguente testimonianza (trad.fonte: “blog.tooby.name”):
- “Ma è ovvio, la gente non vuole la guerra – disse Göring facendo spallucce – Perché mai un povero contadino zoticone vorrebbe rischiare la propria vita in guerra quando il meglio che gli possa succedere è tornare alla sua fattoria sano e salvo? Naturalmente la gente comune non vuole la guerra. Non la vuole in Russia né in Inghilterra né in America, e neanche in Germania, per quel che vale. Si capisce. Ma dopotutto sono i leader del Paese che determinano le politiche, ed è facile trascinare la gente dietro a tali politiche, sia tale Paese una democrazia o una dittatura fascista o un Parlamento o una dittatura comunista”;
- “C’è una differenza – gli feci notare io [Gilbert, ndt] – In una democrazia la gente ha diritto di dire la propria sulla questione attraverso i suoi rappresentanti eletti, e negli Stati Uniti solo il Congresso può dichiarare guerre.”;
- “Oh, tutto questo è bellissimo, ma, che abbia o meno diritto a dire la propria, la gente può sempre essere trascinata dai propri leader. È facile. Tutto quello che c’è da fare è dire alla gente che sta per essere attaccata, denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e perché mettono in pericolo il Paese. Funziona allo stesso modo in ogni Paese”.
Qualcuno di voi cortesi lettori, si domanderà perché ho scritto quanto sopra. A parte la questione che ogni santa ora della giornata i mezzi di comunicazione ci ricordano che “siamo in guerra” (brrr…paura), nei giorni scorsi ho avuto modo di vedere una intervista al nipote di J.F. Kennedy (Robert, avvocato), in merito ai Big Pharma americani (da brivido alla schiena). Alla fine dell’intervista, il giornalista ripeteva un concetto al nipote di JFK, che, a detta del giornalista, Göering aveva detto durante il processo di Norimberga, dopo la seconda guerra mondiale.
Io, che sono curioso, ho approfondito l’argomento per controllarne l’autenticità (tale era forte il concetto), ed ho scoperto che quello che aveva detto il giornalista era la “incisiva” sostanza di quello che aveva detto Göering, ma non era testuale, stante che era stato riportato “liberamente” da un’autrice, tale Clara Usòn, in altro testo (fonte, sempre: “blog.tooby.name”).
Così, durante le mie ricerche, mi sono imbattuto nel testo originale del pensiero originale di quanto “testimoniato” da Göering allo psicologo americano di cui ad inizio di queste righe, e che è esattamente quello che trovate sopra.
I commenti credo siano superflui. Lascio al cortese lettore/trice, cui è rimasto ancora qualche neurone “circolante” (spero non solo dalle ore 05:00 alle ore 22:00), di addivenire a pensieri “autonomi” e non “indotti” dal grande circo Barnum del Mainstream, che usa cinicamente i morti per giustificare l’ingiustificabile.
A tal proposito, mi viene in mente l’art. 16 della Costituzione italiana:
- “Ogni cittadino puo’ circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanita’ o di sicurezza. Nessuna restrizione puo’ essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino e’ libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge”.
Faccio sommessamente notare che gli obblighi di legge previsti dall’ultimo comma, riguardano l’entrata e l’uscita dal territorio nazionale, ma non la libera circolazione.
Inoltre, faccio ri-sommessamente notare, che le limitazione di cui al comma 1, sono solo per “motivi di sanita’ o di sicurezza”. Ora, poiche’ non pare che ci siano motivi di sicurezza in vista (il virus non è in giro con l’elmetto e la polizia che l’insegue);
che il CTS governativo, in merito alle aperture e chiusure previste dal Decreto Legge (D.L.) 22-4-2021 n. 52, predisposto dal “Fenomeno” e tutti gli “aficionados” app…ronati in CdM (scegliete voi cosa sostituire ai puntini di sospensione – schema libero -) non abbia dato al Governo alcun parere sanitario, ossia non é stato “sentito” (così come affermato dallo stesso CTS), e non ha quindi dato alcuna evidenza scientifica alla “copertura” costituzionale delle limitazioni della circolazione (i pareri invece, li danno spesso gli “esperti” – diciamo -, app….ronati in TV).
Rimangono quindi, come uniche motivazioni della limitazione della circolazione (il coprifuoco) “solo” le “ragioni politiche”. Esattamente, ciò che vieta la Costituzione. Alla faccia di tutti i costituzionalisti un tanto al chilo, che quando Conte-2 faceva il DPCM gridavano al “Golpe”.
Se ne deduce quindi, che, a stretta norma di legge, anzi di norma costituzionale, in merito alle limitazioni della circolazione dei cittadini italiani, Il decreto legge sopra citato, è assolutamente ANTI-costituzionale. Mi taccio.
Ah! Dimenticavo: l’intervista a JFK l’ho vista sul canale digitale terrestre n. 262 (ho visto che la ripetono periodicamente, non disperate).
(Massimo Piccolo)