Bufera a Torino sull’accordo Iren – Mekorot. Alice Ravinale: Torino resti fedele ai suoi valori come il diritto all’acqua

“Immagino  che il sindaco risponderà alla mia interpellanza entro 30 giorni. Ma ci tenevo a porre la questione per capire quanto il Comune  fosse informato su questo accordo, come is sono comportati i componenti del cda nominati dal Comune. E soprattutto è importante riaffermare i valori della città, contenuti nello Statuto comunale: come il diritto all’acqua”.

A Quotidiano sociale parla Alice Ravinale, capogruppo di Sinistra ecologista al Comune di Torino, che con un’interpellanza ha acceso i fari sull’accordo tra la multiutility Iren (partecipata a maggioranza dal Comune di Torino) e l’israeliana Mekorot, contestata a livello planetario con l’accusa di discriminare  i palestinesi e di essersi impadronita della loro acqua. “Vedremo cosa rispondono ma a Reggio e anche a Genova la lista Rossoverde si sta impegnando sul tema”, prosegue Ravinale, “è importante che nelle città dove c’è Iren la sinistra si stia ponendo il tema. Per quanto riguarda Torino e la mia iniziativa politica sono consapevole che Iren è un ente che sta sul mercato  ma ho l’impressione che il controllo del pubblico non pesi a sufficienza”. Ma la decisione di occuparsi di Iren e Mekorot nasce anche da altro:  “Ho la sensazione che ormai ignoriamo cosa accada nei territori occupati da Israele, come se fosse normale tutto questo. Torino è gemellata con Gaza e coopera con la Cisgiordania: viene come minimo male sostenere una linea contraria”.

Dell’accordo con la discussa impresa israeliana si sta occupando anche il parlamentare Rossoverde Marco Grimaldi. Con tutta probabilità il caso rimbalzerà in Parlamento. Non solo: la prossima settimana Sinistra ecologista il 1 febbraio presenterà a Torino il report Amnesty International dal titolo “Apartheid israeliano contro i palestinesi”.

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