84 atleti, di cui 23 dal Ticino, si daranno battaglia sabato alla “Sporthalle” per la conquista del titolo nazionale
484 atleti, ripartiti nelle categorie U17, U19, U23, psi leggeri, élite e master, maschile e femminile si daranno battaglia sabato alla “Sporthalle” di Zugo per la conquista del titolo nazionale indoor 2020. In campo femminile élite la vittoria non dovrebbe sfuggire alla zurighese Jeannine Gmelin (RC Uster), già campionessa mondiale nel 2017 sull’acqua a Sarasota. Al via anche la ticinese Olivia Negrinotti in forza alla Canottieri Ceresio. In campo maschile, almeno 6 i pretendenti al titolo: Roman Röösli, il losannese Barnabé Delarze, campione uscente con un crono di 5’49”3, Augustine Maillefer (Lausanne Sports), Nico Stahlberg (RC Kreuzlingen), Paul Jacquot (SC Zurigo) e l’astro nascente del canottaggio elvetico, Tim Roth (GZ), figlio d’arte. Suo papà, Thomas Roth, in effetti aveva rappresentato i colori rossocrociati ai mondiali juniori di Mosca nel 1979 in compagnia di Andy Klipstein. Nei pesi leggeri avremo in gara anche Matteo Pagnamenta del Club Canottieri Lugano in campo maschile e Agata Broggini (Ceresio) fra le donne. Favorito d’obbligo Andri Struzina del SC Zugo, campione uscente. Assenti “giustificati” i luganesi Filippo Ammirati (esami universitari) e Chiara Cantoni (in Australia per ragioni di studio e per prepararsi in vista della nuova stagione agonistica.
Complessivamente, il Ticino è presente a questo appuntamento indoor con 23 atleti, di cui 6 negli U17 (Giorgia Pagnamenta (Lugano), Giulia Maggini (Locarno), Alice Girotto e Nadia Fasani, Lorenzo Botta e Filippo Poretti (Ceresio), 5 negli U15: Sebastiano Petrillo, Emanuele Branco (Locarno), Riccardo Crivelli (Lugano), Francesco Elia, Soley Rusca (Ceresio). Negli U19 da seguire con particolare attenzione Luis Schulte (Ceresio) e Neel Bianchi (Lugano), campione svizzero lo scorso anno negli U17 con un crono di 4’48”8. Nei master avremo in gara il locarnese Raffaele Mercato e Luca Pesce del Lugano.
Domenica nel tratto alsaziano del Reno che dalla Forêt de la Hardt al Pont du Bouc (6 chilometri, 4 per le “speranze) si disputa il secondo test sulla lunga distanza promosso dalla Federremo, obbligatorio per tutti quegli atleti che intendono far parte dei quadri della nazionale nelle rispettive categorie.