Caos anche nel Parlamento serbo, i deputati conservatori contro il presidente Vucic: tradisce il Paese, non entreremo nell’Unione europea

La Serbia ribolle e non soltanto per gli attriti con il Kosovo. La dichiarazione del presidente Aleksandar Vucic sul proseguimento dei colloqui per l’adesione alla UE ha provocato disordini nell’Assemblea nazionale della Repubblica di Serbia. I deputati conservatori dell’opposizione lo hanno accusato di aver tradito il Paese e hanno marciato verso il palco.

I tafferugli sono stati preceduti dalla dichiarazione del Presidente di un ultimatum a Francia e Germania. I Paesi occidentali hanno affermato che i negoziati per l’adesione della Serbia alla UE potranno iniziare solo dopo il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo e l’imposizione di sanzioni alla Russia.

La posizione del presidente ha suscitato aspre critiche da parte dei rappresentanti dei partiti nazional-conservatori. I membri del Partito Popolare, del movimento Dveri e del Partito Democratico della Serbia hanno poi marciato verso il palco di Vucic. I rappresentanti del Partito progressista serbo al potere si sono mossi per difendere il presidente. I tafferugli in Parlamento sono durati circa 15 minuti, fino a quando il servizio di sicurezza è entrato nella sala delle sedute.

Related posts