Si è concluso il G7.
A Taormina vi è stato il debutto internazionale di Trump e Macron. I risultati dell’assise in parte scontati: nulla di sconvolgente.
Sui mutamenti climatici un arresto rispetto Parigi, qualche passo in avanti sul commercio, sulla lotta al terrorismo e sulla immigrazione. Frasi opportunamente arrotondate dagli sherpa non accorciano la distanza su alcuni temi.
Come si può combattere realmente il terrorismo se non c’è un ampio coinvolgimento di Paesi che hanno incidenza. Il G7 non basta, non sarebbe stato nemmeno sufficiente il G8 (presenza della Federazione Russa). Forse il G20 si. Non si può lasciare il governo “del mondo a poche nazioni che producono intese limitate che aumentato diseguaglianze e ingiustizie. I fenomeni dell’immigrazione, del terrorismo sono i risultati di antichi e nuovi egoismi! Il premier canadese si è portato ad Amatrice. Li ha trovato solo le macerie. Il ministro Alfano, che lo accompagnava, è stato bravissimo: non si è vergognato! Per la legge elettorale la solita altalena. Renzi persegue le elezioni anticipate. Che ci sia una maggioranza parlamentare o meno che sostiene il governo è ininfluente. Il parlamento è stato sempre per la stirpe degli egocentrici un inciampo da eliminare. Tutti d’accordo per le liste bloccate, per il no alle preferenze, per distruggere la politica che pur il referendum del 4 dicembre ne aveva recuperato la centralità. Tra guerre contro la delegittimazione del Parlamento e iniziative come quelle della introduzione dei voucher, che per decreto erano stati accantonati per evitare il referendum, va avanti il disegno di personaggi che non celano la “insofferenza” per lo stato di diritto.
E chi è al vertice delle istituzioni deve frenare avventure pericolose. Altro che ottima gestione di Taormina dell’Italia che non ripaga le inestinguibili gestioni di potere fuori da ogni controllo!