Covid: il tempo dell’incertezza, come possiamo andare avanti per mantenere o ritrovare un buon equilibrio psicofisico

Capita spesso negli ultimi mesi di chiedersi chi l’avrebbe mai detto che saremo incappati in una pandemia che avrebbe limitato la nostra libertà, messo in ginocchio la sanità, i governi, l’economia e destabilizzato ogni persona. La ripartenza è stata un respiro di sollievo all’inizio, si è parlato di responsabilità, di autoregolazione, di prudenza. Ma la paura, le informazioni non chiare e poco attendibili, la perdita di controllo al livello sociale, la scarsa fiducia nelle istituzioni hanno portato molte persone a sentirsi in trappola e a non saper nemmeno più a cosa e chi credere. A farne le spese è stato il buon equilibrio psicofisico e invece di aspettare l’estate per ritrovarlo, molti sono stati costretti a cambiare programmi, hanno fatto e faranno le vacanze con riserva, oppure come si sta verificando, vivranno la seconda parte dell’estate come se il virus non fosse mai esistito.

Gli stressor nemici invisibili

In condizioni di normalità la vita privata, sociale e lavorativa ci mette dinanzi a comuni stressor come: agenti fisici, chimici, biologici, stimoli fisici e mentali e malattie, che portano il nostro organismo a rispondere e a porre rimedio per riequilibrare lo stato di cattiva gestione. L’organismo per tornare in equilibrio viene coinvolto al livello: psichico, comportamentale ed emotivo. Il corpo umano va prima in allarme, poi attiva una forma di resistenza e infine arriva all’esaurimento. In queste fasi delicate gli organismi vengono destabilizzati al livello: cardiovascolare, osteoarticolare, immunitario, psicologico e metabolico. La resistenza, seconda fase, è quella più variabile perché non si può misurare, differenzia da individuo a individuo. Aspetti come quelli familiari, lavorativi e sociali fanno la differenza, portando l’ago della bilancia a oscillare notevolmente tra avere o recuperare un buon equilibrio psicofisico.

Tempo di qualità o tempo di quantità? Le persone di cosa hanno bisogno?

Il recupero di un buon equilibrio psicofisico è fortemente soggettivo, molti praticano discipline olistiche, altri sport, altri  semplicemente si concedono una vacanza con tanto relax. In condizioni normali l’estate è il periodo migliore per seguire ricette ad hoc per ritrovarsi. Ma l’estate 2020 non è una normale stagione calda, il mondo affronta il covid. Sono molti i fattori che condizionano l’evoluzione di una crisi generata dal coronavirus e gli individui più colpiti sono quelli che risultano maggiormente vulnerabili al livello psicologico. Le persone hanno bisogno di più tempo sia in quantità che in qualità.

 

L’intelligenza emotiva per riscoprire l’autoconsapevolezza, l’autoregolazione e superare il trauma, compresa la paura

Non si può controllare la pandemia, ma possiamo decidere autonomamente cosa vogliamo essere di fronte a essa. Possiamo autoregolarci al livello emozionale, focalizzarci su emozioni positive, sviluppare la creatività, apprendere e crescere invece di rimanere paralizzati da emozioni negative e dare spazio al fantasma della paura. Aiutarci con l’IE (intelligenza emotiva) a riconoscere le emozioni nostre e quelle degli altri, chiamarle per nome e affrontarle. Conoscere cosa crea uno squilibrio è il primo passo per andare oltre l’ostacolo. Possiamo decidere personalmente quali azioni intraprendere con decisione valutando sia i pensieri che i sentimenti ed eventuali conseguenze. Controllare lo stress attraverso l’esercizio mentale, immaginando e mettendo in pratica le tecniche di rilassamento. L’intelligenza emotiva insegna che nessuna emozione è positiva o negativa, ma dipende tutto da noi e da che utilizzo ne facciamo.

 

Lisa Di Giovanni

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