Rinascono in Sicilia gli antichi mestieri e trovano una casa al museo Artium di Santa Venerina (CT), inaugurato sabato 4 marzo in un bell’edificio ristrutturato del 1924. Artium ospita diverse sale espositive e una funzionale sala conferenze. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato Marco Falcone (assessore regionale all’Economia), che ha parlato delle ricadute positive della cultura sul turismo e sull’economia siciliana. E’ intervenuto anche il presidente di Libertas Sicilia, Giuseppe Mangano, che ha elogiato il lavoro di Biagio Sciacca, presidente della associazione Artium e di Grazia Trovato (direttore artistico del museo) e ha evidenziato “l’importanza della riscoperta degli antichi mestieri e delle nostre tradizioni”.
Gli interventi sono proseguiti con quello di Giuseppe Zago in rappresentanza di A.N.A.S. (Associazione nazionale di azione sociale), che ha messo in risalto gli aspetti più tecnico-pratici che possono “traghettare questa nuova realtà verso un museo interattivo capace di sorprendere il visitatore”. Giovanni Petralia, consigliere comunale di Catania, ha invece esaltato “la funzione del museo non relegandolo a realtà locale ma come punto focale per il turismo isolano”.
L’attività di laboratorio è stata illustrata da Sebastiano Di Gregorio mentre Grazia Trovato ha sottolineato che “Artium è un museo realizzato con l’intento di riportare in vita alcuni tra i più antichi mestieri siciliani. “L’allestimento delle sale espositive è stato preceduto da anni di raccolta mirata di oggetti quotidiani e di attrezzi relativi ai mestieri di cui ci occupiamo, databili tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900”. A seguire la visita delle sale tematiche del museo: dalla bottega del calzolaio a quella del puparo, alla cantina con il ricottaro, il bottaio e tanto altro ancora.