Un tour musicale in tutta Italia tra i ragazzi con disabilità mentali. “Sono sorpreso e felice”, spiega lui. Cioè l’alternative rock italiano Dario Mangiacasale, in arte Darman, impegnato in progetti artistici e sociali di grande impatto. Il cantautore calabrese racconta in esclusiva a Quotidiano sociale del suo ultimo singolo “L’essenza” rilasciato il 20 gennaio 2023, estratto dall’album “Rifugio” (Ayawasca Sciamani Musicali). Ma non solo: Darman è impegnato nel suo “Tour che gira dappertutto” in collaborazione con Club Itaca. Il tour pone l’attenzione sulla salute mentale, tematica che sta a cuore all’artista che ha voluto aprire la propria musica e il discorso a più persone possibili, coinvolgendo operatori, fan e soci del Club e non solo. Iniziato a febbraio con la prima data a Torino, il tour è giunto alle sue due ultime tappe, il 14 marzo a Napoli. Si chiude il 28 a Palermo.
Darman, dove nascono questi progetti? E qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
“Il progetto del tour nasce dalla mia famiglia. Ho avuto la fortuna di crescere con i miei zii che avevano problemi importanti di salute mentale. Questa esperienza è stata una fortuna per capire molte cose: il rispetto per gli esseri viventi, per ogni forma di vita, del modo soggettivo di vivere di ciascuno di noi. Inoltre, ha avuto una ripercussione in campo musicale questo rapporto con mio zio Gregorio e zia Nice. Ho sempre suonato per loro, coinvolgendoli nei miei progetti artistici. Ho legato questo progetto ai significati di Rifugio (il quarto album ndr), cercando un’apertura verso il mondo. Ho scritto e inviato numerose mail a diverse fondazioni, strutture e associazioni ma Club Itaca ha sposato il progetto fin da subito. La risposta è stata umana ed empatica, specie da parte di Leonardo Antini, responsabile della comunicazione di Progetto Itaca Firenze. Il tutto nasce come singolo concerto a Firenze ma si è propagato ed espanso in modo inaspettato e incredibile fino a tutti i Club Itaca Italia. Posso dire che questa collaborazione è stata estremamente fruttuosa dal punto di vista umano.
Darman, sei in arrivo a Napoli per la penultima data di domani: come sta andando questo insolito tour?
“Il tour sta andando in maniera meravigliosa. I soci sono aperti dal punto di vista mentale, così come gli operatori ai concerti. Quest’ultimi conoscono bene l’intimità e spontaneità di persone che hanno bisogno di un rapporto empatico con coloro che le apprezzano. Mi ha emozionato, non sorpreso. Sono momenti di estrema introspezione e crescita. Abbiamo piantato un seme, vedremo cosa ne uscirà fuori: qualcosa in futuro si farà a riguardo. Inoltre qualcosa già si sta raccogliendo: venerdì scorso abbiamo realizzato un podcast con i ragazzi che hanno partecipato a una data, a Milano invece terremo un laboratorio di scrittura e lettura con i ragazzi, collegando brani di Calvino e testi delle mie canzoni.”
Il tema della salute mentale è ancora un tabù in Italia…
“Sì ma il mondo cambia, grazie anche a realtà come Club Itaca. Certo, il Paese è ancora molto indietro riguardo il tema della salute mentale e relativa prevenzione. Purtroppo non possiamo prescindere dallo stigma e dalle credenze popolari. Spesso si mascherano i problemi che, se presi in tempo, si possono risolvere. Però a volte si ignorano oppure vengono tenuti nascosti e così, si cronicizzano. Importante anche fare prevenzione nelle scuole, non solo alle secondarie ma anche a quelle dell’infanzia. Sapere e conoscere i bisogni dei bambini e dei ragazzi. Ascoltarli. Ma esiste ancora un grande stigma a riguardo, purtroppo anche da adulti. Bisogna aprirsi e non avere paura di mostrare le proprie problematiche. Questo ho imparato durante il tour”.
Ci sono lavori o progetti in cantiere per il futuro?
“Per ora mi godo questo tour. Ci sono altri singoli che verranno estratti e siamo già al lavoro per altri concerti e tour in Italia e non. Qualcosa bolle in pentola. Però vorrei anche prendermi del tempo e fermarmi a rielaborare tutto ciò che ho assorbito in questo periodo e in questi sette, otto anni di carriera. Questi anni sono volati e ho raccolto tanto, ora ho bisogno di trarre il meglio sia dal punto di vista umano sia da quello artistico.”