“Gli ‘esperti’, Enrico Brignano (con la ‘o’) e la…banca”.

 

Come altri italiani (immagino: vuoi vedere che l’ho vista solo io?), domenica scorsa 6-6-2021, ho avuto modo di vedere la surreale intervista della Lucia Annunziata ai soliti due “esperti”, più un giornalista. Uno era il direttore dell’Istituto Mario Negri: Giuseppe Remuzzi; l’altro era l’immunologo del Comitato Tecnico Scientifico: Sergio Abrignani; per finire, anche il giornalista Michele Santoro (ricordate? “Santoro chi?).

Bene. L’Annunziata chiede timidamente (…) a Remuzzi, se lui fosse d’accordo con l’Aifa, che aveva raccomandato i vaccini solo agli over “60. E se lui ritenesse invece di vaccinare anche gli adolescenti e per quale motivo.

Dopo una studiata “pausa di riflessione”, Remuzzi (al pari di tanti altri “esperti catodici”) attacca con la solita supercazzola dei numeri, inondando di numeri e percentuali l’interlocutrice e noi incolpevoli ascoltatori.

Morale: dopo buoni 5 minuti (ma forse di più) di numeri e cifre, finalmente parla di “quando” si devono vaccinare gli adolescenti (implicitamente affermando che ne era a favore), ma si è guardato bene dalla illustrarne il motivo, se non quello trito e ritrito dei contagi dei nonni, ecc…

Non so voi, ma a me è venuto in mente uno “sketch” del comico Enrico Brignano. Quello di: “Brignano e la banca”. Chi ha visto il pezzo, sa di che parlo. Per gli altri: consiglio di vederlo, fa scompisciare dalle risate (Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=CZDFuBBq1wI)

Ebbene, nel pezzo della Banca, Brignano entra nella medesima per chiedere di fare un prelievo dal suo conto corrente, e, dopo essere stato sballottato da un dipendente all’altro: finalmente “approda” al direttore della filiale. Brignano chiede al direttore di poter disporre del proprio denaro (mille euro per acquisto lavatrice), e il direttore, “terrorizzato” dal fatto che un correntista desiderasse legittimamente fare un prelievo, comincia a intessere un eloquio surreale intriso di: “Capitale”, “Tasso di interesse 4.2”, “Spread 6.0”, “Su base annua”, “Mobilità del mercato”, “Solo ieri a Tokyo: è caduta la borsa?”, ecc…

Il tutto per convincere “il cliente” (Brignano) che non era necessario prelevare i propri denari. Ma il fatto è che lo faceva (il direttore) in modo privo di un pur minimo senso comune. E siccome non poteva certo dire al “cliente” (Brignano), che le banche è meglio che i soldi li tengano loro, e non il Cliente (i motivi ve li risparmio, ma li conoscete certamente tutti), allora il direttore, non potendolo convincere con ragionamenti che avessero una sostanza, lo inonda di termini tecnici, numeri, percentuali, ecc… Ma dei quali il cittadino cliente, per lo più non sa manco che siano, e rimane disorientato. E quindi il direttore attacca con la supercazzola sopra riportata.

Come dice mio nipote Domenico (che saluto): “Se non li puoi convincere, confondili!”.

Ma non è finita qui. Vi pareva? Dopo Remuzzi, l’Annunziata fa la stessa domanda all’altro “esperto”: Sergio Abrignani (con la “i”), che, per ironia della sorte, ha il cognome simile al comico Enrico Brignano (con la “o”), il quale risponde alla giornalista in “simil modo” di Remuzzi, sostituendo i numeri e percentuali (di Remuzzi) con: “Aifa”, “Ema” (vado a memoria) ed in particolare sottolineando agenzie di controllo (credo) “americane”, delle quali non ricordo neanche gli acronimi, tanto erano ripetute veloci e timidamente recitati (per convincere meglio, si capisce).

Per non parlare poi della sottolineatura (sempre di Abrignani, con la “i”), per almeno una mezza dozzina di volte, che lui “condivideva il pensiero di Remuzzi”. E ti pareva… Per poi ricominciare con il “disco americano”. Il tutto con un tono di voce e un’aria dimessa che Fantozzi al confronto pareva “Spartacus”.

Infine, arriva l’intervista a Santoro. Il quale fa presente che i tg e soci del pensiero unico, non danno voce al 30 per cento (“minimo”) di italiani che fanno domande, e che subito vengono etichettati di essere “No vax”.

E sapete che dice l’Annunziata? Velo dico io (vado a memoria): “Ma scusa Michele, abbiamo sentito ora due opinioni diverse. Perché dici questo?”

E “Michele” risponde con una faccia che è tutto un programma. Infatti, non potendo certo mandare a quel paese in diretta la sua collega giornalista (poiché era del tutto evidente, “ictu oculi ” – e orecchie -), che i due “esperti” erano della stessa idea di vaccinare gli adolescenti, le fa una domanda retorica, fra il surreale, il comico, il rassegnato:

“Ma perché? Erano due opinioni diverse?”.

(Massimo Piccolo)

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