Quasi un anno di guerra, dall’invasione russa in Ucraina del 24 febbraio 2022. E le alleanze cambiano, i rapporti economici si stringono e la condanna del gesto lascia il posto agli affari di Stato. In cima c’è la Turchia: il ministro dell’energia turco Fatih Donmez, durante una lunga intervista alla rete turca TVNet, ha annunciato contratti a lungo termine con la Russia per le forniture di gas e ha annunciato che la Turchia ha già iniziato a lavorare sul progetto dell’hub del gas proposto dalla Russia: “Intendiamo trarre vantaggio da questo progetto, ci sono opportunità e terminali per questo”, ha detto Donmez. Secondo il ministro, Ankara ha già avviato un lavoro concreto. “Il nostro tempo di preparazione preliminare è di un anno, ora stiamo valutando l’infrastruttura e i dettagli”. Il ministro ha osservato che nel tempo l’interesse dei paesi europei per il progetto potrebbe aumentare e ha aggiunto: “La Turchia firmerà domani un accordo per vendere gas alla Bulgaria. La Bulgaria vuole riservare capacità nei terminali turchi fino al 2036 per importare 1 miliardo di metri cubi di GNL all’anno”. Un paradosso perché la Bulgaria non ha rinnovato il contratto di fornitura di gas russo per il prossimo anno, scaduto domenica 1 gennaio. Dunque, Sofia non comprerà più gas dalla Russia ma comprerà gas russo dalla Turchia.
Israele, il nuovo corso invita alla prudenza
Anche Israele fa i conti con la guerra, nel senso letterale della parola e promette di adottare una linea più vicina alla Russia. Il nuovo ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha segnalato un cambiamento di politica sull’Ucraina nel suo primo discorso e ha annunciato che oggi (martedì) parlerà con il ministro degli esteri russo Lavrov. Si tratterebbe della prima chiamata del genere dall’invasione russa dell’Ucraina. Nel suo discorso, Cohen ha lasciato intendere che, a differenza del suo predecessore Yair Lapid, non condannerà pubblicamente la Russia. “Sulla questione di Russia e Ucraina faremo sicuramente una cosa – parlare meno in pubblico”. Il nuovo ministro degli esteri israeliano ha detto che elaborerà una nuova politica “responsabile” sulla guerra in Ucraina e ha annunciato che “preparerà una presentazione dettagliata al gabinetto di sicurezza su questo tema”. In ogni caso il governo di Ankara ha confermato che gli aiuti umanitari israeliani all’Ucraina continueranno ad arrivare. (red)