Il ritorno nella piazza delle sbiadite 5 stelle

Il Movimento 5 Stelle torna oggi in piazza, nel centro di Roma, per ribadire che i tagli ai vitalizi non si toccano. Il Movimento riprende una sua storica battaglia che ha portato, dopo alcuni anni, a una delibera approvata prima alla Camera e poi al Senato che ha imposto il ricalcolo degli assegni degli ex parlamentari con il metodo contributivo e, dunque, una riduzione di quasi il 50 per cento delle somme. Gli ex onorevoli hanno pero’ presentato ricorso e, secondo le prime indiscrezioni, la Commissione contenzioso del Senato, che sarà la prima a giudicare,sembrerebbe intenzionata a bocciare la delibera dell’ufficio di presidenza e, dunque, a cancellare le riduzioni degli assegni. Un’eventualità presa al balzo dai 5 Stelle che, nel tentativo anche di recuperare almeno un po’ di consensi persi, hanno ricominciato a farsi sentire.

Ieri , il capo politico Vito Crimi ha suonato la carica: «La differenza fra i partiti e il Movimento? Loro si aumentano lo stipendio e rivogliono i privilegi, noi li tagliamo e restituiamo. In tutta Italia i portavoce eletti e i rappresentanti nelle istituzioni del Movimento 5 Stelle si riducono gli stipendi, rinunciano ai rimborsi elettorali, alle indennità di carica, alla diaria e ai rimborsi non spesi, al trattamento di fine rapporto. E rimettono tutte queste risorse a disposizione della collettività, restituendole ai cittadini. Grazie a queste buone pratiche, fino ad oggi abbiamo restituito ai cittadini italiani 107 milioni di euro. Tutto questo l’abbiamo fatto da soli, senza alcuna legge che ci obbligasse a farlo, con i partiti che stavano a guardare e tentavano maldestramente di imitarci». Poi, nel suo lungo post pubblicato su Facebook, Crimi ha virato sulla manifestazione. «Ora ci attende un’altra, importantissima, battaglia di civiltà. Quella sui vitalizi, che con fatica siamo riusciti a cancellare. Ci sono oltre 700 ricorsi presentati da ex parlamentari che attendono di essere esaminati in Senato. Lontano dai riflettori, con forzature ed evidenti conflitti di interesse, qualcuno sta tentando di riprendersi quegli odiosi privilegi». E se crescono pure i critici che sostengono che il M5S, che sta al governo, non dovrebbe andare in piazza, Crimi tranquillizza: «Qui il governo non c’entra niente: a decidere sul destino dei vitalizi è una commissione interna al Senato. L’unica via per proteggere ciò che di buono stiamo facendo è accendere un faro su questo scandalo e far sentire la nostra voce, la voce di chi lavora 40 anni per meritarsi una pensione. Venite in piazza con noi. Appuntamento alle ore 14 in Piazza Santi Apostoli a Roma. Partecipate e passate parola. Manifesteremo pacificamente contro questa ennesima vergogna».

È intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, che ha sottolineato su Facebook: «Abbiamo cancellato i vitalizi per una questione di equità sociale. I cittadini non sono disposti a tollerare i privilegi della classe politica: in un Paese democratico ci possono solo essere diritti uguali per tutti, non situazioni di vantaggio a beneficio di pochi». L’esponente di governo del Movimento cinque stelle quindi ha ricordato: «Con la delibera sui vitalizi abbiamo sanato un vulnus incompatibile con le istanze di cambiamento provenienti dai cittadini».

Nonostante le dichiarazioni di guerra dei rappresentanti 5 stelle, quella di oggi appare comunque una manifestazione che si presta ad essere bollata come strumentale e come contro il governo di cui il movimento fa pienamente parte, per non dire che, nel merito, appare quantomeno discutibile un intervento tramite cui si provvede a ricalcolare un “assegno” con criteri penalizzanti , “a posteriori”. La miriade di ricorsi fa fede in tal senso.

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