Si aggrava di ora in ora il bilancio delle inondazioni causate dal ciclone Daniel che si è abbattuto in questi giorni in Libia, soprattutto nella zona est, vicino alla Cirenaica. Le inondazioni degli scorsi giorni hanno fatto scoppiare due dighe e hanno fatto crollare due ponti nella città costiera di Derna che conta 90mila abitanti. Qui si è creato un fiume di acqua e fango che ha trascinato il mare fin dentro al centro abitato, spazzando via interi quartieri, sommergendoli nel fango.
L’alluvione ha coinvolto anche Bengasi, Soussa, Al Bayda e Marj, dove si registrano case sommerse e villaggi distrutti. Le autorità libiche parlano di oltre 3mila morti e più di 6mila dispersi ma nella città di Derna la stima del governo è di 20mila morti. Per la Croce Rossa sono 10mila i dispersi
I commenti del governo
«Migliaia di persone sono disperse, interi quartieri sono scomparsi, insieme ai loro residenti spazzati via dal mare» – ha dichiarato il primo ministro Osama Hammad. Sgomento anche il Ministro dell’aviazione Hisham Chkiouat che ha dichiarato di essere rimasto scioccato da ciò che ha visto.
L’amministrazione orientale della Libia ha fatto sapere che accetterà l’aiuto del governo di Tripoli, che ha inviato un aereo con 14 tonnellate di forniture mediche, sacchi per cadaveri e più di 80 medici e paramedici. Anche Washington, Egitto, Germania, Iran, Qatar e Turchia invieranno degli aiuti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’accaduto precisando che nessun italiano è coinvolto nell’inondazione e ha dichiarato che una squadra di soccorsi italiana, guidata dalla Protezione Civile, è in partenza per la Libia.