Intervista a Giorgio Gagliardi autore de: “La Madonna Negata. Storia e dossier medico-scientifico sulle apparizioni alle quattro ragazzine di Garabandal”

Lo scrittore Giorgio Gagliardi è nato a Como il 1934, è un medico psicoterapeuta, laureato in Medicina e Chirurgia con una tesi in Medicina Legale. È stato Vicedirettore del Centro Studi e Ricerche di Milano sulla Psicofisiologia degli Stati di Coscienza, docente presso la Scuola Europea di Ipnosi e Psicoterapia Medica A.M.I.S.I. di Milano e Direttore della Sezione Psicofisiologica de “Il Laboratorio” di Bologna. Ha inoltre fatto parte della prima Commissione Scientifica Italiana per lo studio delle fenomenologie di Medjugorje nel 1985 ed è stato Coordinatore Scientifico della Commissione Medjugorje negli anni 1998-2000. Ha svolto consulenze e perizie psicologiche e psicofisiologiche con poligrafi convenzionali e computerizzati, prestando consulenze anche all’estero (Belgio), tenendo conferenze sulle tecniche di manipolazione mentale, sui nuovi movimenti magici e religiosi e sulla violenza fisico-psicologico-sessuale. È stato CTU e CTP in processi concernenti Nuovi Movimenti Magico/Religiosi, violenza su minori, separazioni e affidi di minori e crimini comuni. È autore e coautore di circa 90 pubblicazioni sulla psicofisiologia degli stati alterati e modificati di coscienza e su tematiche transculturali. Si racconta in questa intensa intervista.

Psicoterapeuta, docente, ricercatore. Chi è Giorgio Gagliardi nella veste di scrittore? Si presenti al pubblico.

Ho sempre scritto materiale di natura sia scientifica che archeologica, le cui fonti andavo a cercare proprio nei siti dove erano originariamente documentate, specie nel Triangolo Lariano e in Valassina. Ricercavo attivamente tali notizie nei luoghi dove erano state segnalate e interrogavo anche coloro che per primi le avevano citate o successivamente riportate. Dal punto di vista archeologico, facevo anche parte di un’associazione comasca che si occupava direttamente delle pubblicazioni sottoforma di articoli o opuscoli. Tale passione e opportunità nacque fin dall’epoca in cui ho svolto il servizio militare sulla nave archeologica Daino. Naturalmente, da quando ho cominciato a studiare fenomenologie straordinarie in ambito religioso e non, ho sempre scritto, oltre a libri veri e propri (come ad esempio I Veggenti di Medjugorje. Ricerca psicofisiologica 1998, pubblicato con padre Andreas Resch nel 2000), relazioni per periodici come ad esempio “Luce e ombra” e per congressi e conferenze. Il mio approccio alle Apparizioni è il medesimo rispetto a quello riportato per l’archeologia: recarmi sui siti d’interesse ed incontrare i protagonisti. Oggi sono pensionato e non viaggio più come una volta, sebbene seguo ancora le ricerche di mio interesse.

Ci parli di quali sono le attuali metodiche di studio delle fenomenologie apparizionali.

A differenza delle metodiche strettamente cliniche in uso nei primi anni sessanta del XX secolo per studiare i fatti di Garabandal, la ricerca sulle fenomenologie apparizionali oggi si avvale anche di strumentazioni, come il poligrafo (il cosiddetto lie detector o macchina della verità), l’elettroencefalografo ed altri strumenti scientifici che man mano sono comparsi. Per il resto, al fine di avvalorare l’origine ipoteticamente soprannaturale del fenomeno, continua ad essere importante escludere possibili patologie del veggente, come anche eventuali motivazioni di inganno e frode che vengono etichettate come vere. Questo porta all’esclusione di molte relazioni di pseudostudiosi che si propongono come superesperti ma che conoscono poco gli argomenti che trattano.

Come può la scienza andare incontro alla fede?

Si è sempre cercato di controllare le affermazioni scientifiche da parte di studiosi e pseudostudiosi, che, più o meno in buona fede, creano fraintendimenti con affermazioni personali che corrispondono solo alle proprie illazioni, senza un controllo più generale e di molteplici studiosi (peer review). Alla fine, la scienza può solo offrire la buona volontà derivante da una sana apertura mentale, un certo distacco dai condizionamenti emotivi che spesso fanno più male che bene alla causa dell’accertamento della verità, e le metodiche cliniche e strumentali di cui sopra. Sarà comunque la Chiesa (nel nostro caso la Chiesa Cattolica) a stabilire, sulla base dei dati scientifici presentati, se i fatti in esame siano o meno degni di fede umana.

Quali sono le prove a favore e quali quelle a sfavore in questa dossier medico-scientifico da lei raccontato?

Sicuramente i fatti osservati a Garabandal sono per loro natura eccezionali, come nel caso della levitazione delle veggenti, del mutamento del loro peso corporeo, della caduta istantanea e sincronica in ginocchio anche su pietre aguzze senza riportare lesioni o della puntuale restituzione di oggetti sacri ai loro leggittimi proprietari che nel caos generale li avevano loro affidati per farli baciare alla Vergine. Non è mancata tuttavia qualche occasione in cui le ragazzine, per gioco o per accontentare le richieste della folla, abbiano finto l’estasi. Sicuramente a sfavore ha giocato l’atteggiamento della prima commissione diocesana che si riteneva all’altezza di poter giudicare, ma che in realtà non ha mai seriamente valutato i fatti, se non per respingerli a priori. Proprio per via delle pressioni esercitate dalla Chiesa, le fanciulle si sono ritrovate in alcune occasioni a rinnegare temporaneamente le Visioni.

Dove ha avuto inizio la Storia?

Di questo il libro La Madonna Negata parla con dovizia di particolari: siamo nei primi anni sessanta del XX secolo a San Sebastián de Garabandal, un paesino spagnolo di circa 300 anime, oggi ridotte a un quinto per via dell’emigrazione. Quattro bambine del luogo si ritrovano improvvisamente protagoniste di fatti eccezionali, quando, avendo rubato delle mele, sentono improvvisamente il suono di un tuono e cadono una dopo l’altra in estasi alla vista di un angelo. Quello che seguirà a questo primo evento ha sicuramente dell’eccezionale.

Quali sono le peculiarità dei protagonisti e cosa li accomuna in questo mistero?

I protagonisti sono 4 ragazzine tra gli 11 e i 12 anni cresciute in un paesino rurale della Spagna negli anni cinquanta. Rispetto alle loro coetanee cittadine hanno sicuramente un’istruzione di livello inferiore, occupate come sono dall’agricoltura e dalla pastorizia. Le accomuna un sano desiderio di giocare e un grande senso del pudore e della compostezza. La loro religiosità zampilla genuina ed entusiasta e, alle canzoni talora inventate che intonano correndo in estasi per il paese, alternano discorsi con la Vergine, cui raccontano le loro semplici giornate. Molto interessante è la figura di padre Louis Andreu, un padre Gesuita in visita a Garabandal con suo fratello. Nella sera dell’8 agosto 1961 padre Louis diventa inaspettatamente un veggente di seconda generazione quando, durante l’Apparizione della Vergine, grida al miracolo e il suo volto si trasfigura, allorché assieme alle bambine vede anche lui la Madonna. In quell’occasione le fanciulle (che di norma in estasi vedono solo la Visione e l’un l’altra) dichiarano di vedere anche lui. Nella notte del 9 agosto padre Louis morirà per cause imprecisate mentre entusiasta confida la propria Visione ai confratelli, oltre a riferire l’importanza di un atteggiamento di cautela da parte della Chiesa in questa prima fase.

 

Lisa Di Giovanni

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