LA LETTERA/”I pediatri in Piemonte non sono tutti uguali: tampone sì a Ivrea, a Cirie’ no”

Ci scrive una mamma, Roxana Stan, per raccontare una storia di ordinaria confusione sanitaria post Covid, in arrivo dal Piemonte. “Vorrei riportare quanto accaduto questa sera nel reparto pediatria dell’ospedale di Ivrea. Mi sono presentata con mio figlio 12 anni per una visita in pronto soccorso a Ivrea perché lamentava dolore al petto e la tosse. In pronto soccorso non ci hanno comunicato nulla sui tamponi da fare una volta arrivati nel reparto.
Ebbene il medico di guardia dal reparto di Pediatria di Ivrea, in seguito al nostro diniego di farci tampone (proprio perché la normativa non lo prevede più) si è rifiutato categoricamente di visitare il ragazzo.
Ho contattato i carabinieri di Ivrea, i quali mi hanno detto che ogni ospedale ha le sue regole.
Concludo dicendo che è proprio cosi anche perché in fretta e furia siamo andati all’ospedale di Cirie’, dove non hanno avuto problemi di visitare mio figlio.
E’ solo un esposto di quanta prepotenza si trova nei ospedali. Non in tutti fortunatamente”.

Le norme in vigore consentono o no questa discrezionalità alle aziende ospedaliere? Abbiamo incaricato il nostro collaboratore Francesco Paolo Cinquemani, avvocato specializzato in questa materia, di approfondire la questione sotto il profilo giuridico in modo da fornire ai nostri lettori una risposta chiara e indicare le tutele previste dalla legge in questi casi. Pubblicheremo ovviamente le eventuali repliche dell’ospedale di Ivrea, se ci verranno inviate. (la direzione)

Related posts