Vivere due giorni consecutivi in aeroporto non è una esperienza piacevole.
Dopo aver trascorso un fine settimana a Göteborg andiamo in aeroporto per prendere i voli di rientro in Sardegna via Zurigo, con Swissair.
Al terminal l’aereo non è presente, appare la scritta che la partenza avverrà con due ore di ritardo. Ritardo che si accumula e diventano quasi tre ore. Coincidenza Zurigo – Cagliari persa e nessun volo in giornata. Inizia la via crucis di tre ore in fila al banco transiti della compagnia elvetica, a proposito della mitologica puntualità Svizzera. Ci riprogrammano i voli (il diretto era pieno) per Cagliari via Roma. E qui il diavolo si annida nei dettagli e decidendo di essere beffardo ci riesce pure. Volo Zurigo – Roma (sempre Swiss Air ma effettuato da Helvetic Airways) partito in ritardo e, per quattro minuti, persa la coincidenza con Cagliari.
Al comandante di Ita Airways non importava un bel niente del fatto che dei sardi dovessero tornare a casa. “Volo chiuso, rivolgetevi al banco transiti”. Ma non è finita. Il volo successivo è alle 17:00 circa, messi in lista d’attesa senza la certezza di rientrare in Sardegna nemmeno oggi! Due giorni trattati come bestiame, con l’unica nota di rilievo, e vorrei ben vedere, il vitto e l’alloggio fornito per la notte a Zurigo.
Siamo in balia di compagnie aeree che calpestano la nostra dignità senza che nessuno faccia alcunché.
Adesso, Regolamento UE 261/2004 alla mano, mi faccio risarcire e rimborsare sino all’ultimo centesimo.
Franco Tarapraxi