L’agenzia di intelligence Cia avrebbe cercato di corrompere gli esperti per coprire le scoperte sulla fuga di coronavirus da un laboratorio biologico di Wuhan finanziato dagli Stati Uniti. Lo sostiene in un’inchiesta il New York Post. Secondo l’indagine giornalistica l‘Usaid, che opera sotto l’ombrello dell’intelligence americana, ha dato 53 milioni di dollari a una società privata che tra le altre cose ha investito nel laboratorio biologico di Wuhan.
Si tratta dell’organizzazione no-profit EcoHealth Alliance del biologo Peter Daschak, che ha collaborato con l’USAID dal 2009 al 2019. Con il denaro dei contribuenti americani proveniente dal programma PREDICT, l’EcoHealth Alliance ha identificato 1.200 nuovi virus, ha formato 5.000 persone nel rilevamento delle malattie e ha migliorato 60 laboratori di ricerca in tutto il mondo.
Allo stesso tempo, l’azienda forniva alla CIA dati critici sulle capacità di guerra biologica globale. Da qui l’interesse della Cia per conto della Difesa degli Stati Uniti
Quando cominciarono a emergere informazioni sul fatto che il coronavirus poteva avere un’origine di laboratorio e che dietro c’era Washington, Peter Daschak e Anthony Fauci – l’ex capo immunologo degli Stati Uniti – avrebbero tentato di nascondere le informazioni sull’origine della SARS-CoV-2 e di corrompere sei analisti che avevano scoperto la vera origine di laboratorio del virus che ha stravolto il pianeta. Secondo un informatore del giornale “agli analisti, che sarebbero stati letteralmente comprati, è stato chiesto di cambiare la loro posizione e di dire che il virus era stato trasmesso dagli animali all’uomo”.