«Quella di Geo Florenti è una intuizione veramente incredibile. É uno scatto, un passaggio importante nel concepimento del risparmio energetico». Con queste parole il professor Marco Ferrero ha chiuso a Roma la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Ingegneria per lo sviluppo sostenibile. E proprio dalla Capitale è emersa la notizia più rilevante del World Engineering Day: l’artista rumeno e innovatore di tecnologie energetiche Geo Florenti punta al consumo zero al Museo Storico della Comunicazione. Un intervento ad alta innovazione per un imponente spazio espositivo di circa 3.500 metri quadrati di proprietà del ministero delle Imprese e del Made in Italy all’interno del complesso ministeriale dell’Eur, il cui patrimonio è stato dichiarato «di interesse culturale e sottoposto a tutela» dal Ministero della Cultura. Il museo inaugurato nel 1982, unico in Italia, rappresenta tutte le vicende che hanno contrassegnato le innovazioni tecnologiche nel mondo delle telecomunicazioni, ma racconta anche le vicende storiche e culturali di grandi inventori, a partire da Meucci e Marconi.
La sfida di Geo Florenti: sostituire le tecnologie energetiche
Avendo focalizzato la sua ricerca sui legami esistenti tra creazione artistica, ricerca scientifica ed ecosostenibilità, Geo Florenti si cimenterà ora sul progetto esecutivo del Museo Hybrid: «Gli attuali problemi causati dalla crisi energetica e di materie prime, con il blocco delle produzioni asiatiche, renderanno sempre più difficile l’impostazione di progetti per mancanza di tecnologie convenzionali – ha sottolineato Geo Florenti – Per garantire alla Specie i servizi energetici primari ai quali è stata abituata, è necessaria una rapida sostituzione delle tecnologie energetiche convenzionali, puntando necessariamente su soluzioni totalmente inedite ed ecocompatibili di facile realizzazione a km 0, passando ad impiegare nelle componentistiche solo minime quantità di eco-materie prime attraverso processi di produzione a impatto zero».
Le inedite soluzioni tecnologiche proposte in Museo Hybrid mettono in luce, e in modo razionale, alcuni necessari cambiamenti radicali nelle tecnologie energetiche convenzionali, che da più di un secolo sono rimasti inalterati. Con la sua ricerca Geo Florenti apporta una profonda rivisitazione dei sistemi energetici ed illuminotecnici dei musei, applicabile ovviamente a tutti gli immobili.
L’abbassamento dei consumi di energia di rete e la semplificazione delle materie prime utilizzate nella realizzazione della componentistica delle nuove tecnologie, sono i binari sui quali si sviluppa Museo Hybrid. Mentre diversi studenti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza hanno manifestato con entusiasmo di voler collaborare al progetto pilota, il professor Marco Ferrero, autore di più di sessanta monografie e di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifiche nazionali e internazionali, responsabile scientifico di vari programmi che ha incentrato la sua attività di ricerca sugli aspetti tecnico-costruttivi degli organismi edilizi in relazione alle metodologie progettuali biocompatibili – che tra l’altro dirige un gruppo di ricerca formato da giovani ingegneri molto qualificati, tutti specializzati nella problematica tecnico costruttiva – ha confermato il massimo supporto al progetto da parte del Corso di Laurea in ingegneria per l’architettura da lui presieduto, annunciando intanto che alcune tesi di Laurea saranno indirizzate per approfondire gli aspetti progettuali ed esecutivi delle sue innovative soluzioni.
Il ruolo degli Atenei nella trasformazione green
«Il ruolo degli atenei è fondamentale, oggi più che mai – è una sorta di appello quello lanciato da Geo Florenti agli studenti – solo menti fresche ed aperte come le vostre sono in grado di dare un contributo risolutivo ai problemi che le nostre società contemporanee stanno affannosamente affrontando all’alba del Terzo millennio. Gli Atenei devono essere i luoghi deputati alla ricerca di soluzioni in grado di salvare il mondo e traghettarlo verso il futuro».
La Consigliera dell’Ambasciata di Romania Raluca Eclemea ha sottolineato quanto la Romania è una terra da millenni vicina alla cultura e alla civiltà romana e di come Geo Florenti, originario della Transilvania, si inserisce nel solco di storiche innovazioni. La Capitale europea della Cultura del 2023, Timișoara che ospiterà una splendida mostra del celebre scultore romeno Constantin Brâncuși è infatti stata nel 1884 la prima città d’Europa ad avere realizzato l’illuminazione stradale elettrica e a Ploiești era già sorta dal 1857 la prima raffineria industriale di petrolio al mondo mentre la cittadina romena Elisa Leonida Zamfirescu nata a Bucarest nel 1887 è considerata la prima donna ingegnere al mondo.
Considerando che quelle ideate da Geo Florenti sono innovative soluzioni che comportano un abbattimento maggiore del 90% rispetto all’attuale consumo, a Roma è stata annunciata una vera e
propria svolta nell’efficentamento energetico, una “rivoluzione” in grado di rispondere con estrema rapidità alle necessità del cambiamento climatico e alla crisi energetica e di materie prime. Le innovative soluzioni presentate in occasione del World Engineerig Day non riguardano infatti solo l’illuminazione – quella degli edifici come quella pubblica di strade, piazze, parchi, giardini, semafori, tunnel, aeroporti, impianti ferroviari, panchine dei bus e stazioni delle metropolitane, dalla cartellonistica pubblicitaria alle insegne luminose, alberi di natale e luminarie – ma rappresentano soluzioni in grado di intervenire sugli impianti di riscaldamento e aerazione.
Nella splendida cornice del Chiostro di San Pietro in Vincoli, storica sede della Facoltà di Ingegneria della Sapienza, si è anche parlato del Rapporto Mondiale sull’Ingegneria, sul ruolo degli ingegneri nel raggiungimento degli obiettivi delle Nazioni Unite e sull’universo femminile nell’ingegneria italiana che il rapporto del Consiglio Nazionale degli Ingegneri vede tra i Paesi più
industrializzati proprio l’Italia all’avanguardia. E decisamente all’avaguardia è anche il progetto illustrato dall’ingegner Massimiliano Ricciardi che riguarda il nuovo Acquario di Roma che diventerà anche un Hub di ricerca e formazione sulle tecnologie per salvare il Mediterraneo.
«L’obiettivo Net Zero fissato dall’Unione Europea per raggiungere un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento di carbonio applicando queste soluzioni che saranno sperimentate all’Eur potrebbe essere raggiunto molto prima della prevista scadenza – ha sottolineato Massimo Gazzè, Presidente del Comité Européen des Journalistes e della Consulta della Cultura del Municipio Roma IX Eur – Sono particolarmente orgoglioso che questa avanzatissima soluzione tecnologica sia stata ideata da un artista che ha mosso i primi passi nel nostro territorio. Proprio in un Liceo del nostro Municipio, Geo Florenti sta realizzando insieme agli studenti l’illuminazione e ventilazione a consumo zero dell’Aula Magna dell’Istituto tecnico Alberti posizionato davanti al Palazzo della Civiltà Italiana. Se Roma sarà presto la prima città al mondo ad aver realizzato un museo prossimo al consumo energetico zero, il mio auspicio è che proprio una culla di antica civiltà come la nostra amata Città eterna divenga una moderna Capitale interculturale e tecnologica. E il centro propulsivo e dinamico dove vengono ideate e generate soluzioni energetiche all’avanguardia e di grande efficacia non potrà che essere questo meraviglioso Chiostro rinascimentale, guarda caso proprio a due passi da Via Panisperna».
Oltre alla presentazione dei due ambiziosi progetti ha riguardato l’Eur anche l’intervento dell’archeologa Carmela Lalli, responsabile Eduteinment di Eur Culture per Roma che dopo aver ribadito l’importanza dell’ingegneria e delle tecnologie anche nella ricerca archeologica e il continuo impegno verso la parità di genere ha sottolineato l’importanza di una visione d’inseme che unisca
educazione scienza e cultura proponendo un tavolo di lavoro permanente che è stato da tutti accolto con grande favore. L’incontro si è concluso con una Call rivolta agli studenti della Sapienza per partecipare alla prossima edizione del Concorso dell’Unesco per l’innovazione tecnologia nello sviluppo sostenibile. Dopo questo significativo esordio l’appuntamento è già fissato per una ancora più ricca e articolata giornata che andrà in scena alla Sapienza lunedì 4 marzo prossimo.