“Le Associazioni componenti la Consulta della magistratura onoraria denunciano l’ennesimo esempio di inciviltà giuridica di cui sono vittime i magistrati onorari.
L’ultimo episodio si è verificato al Tribunale di Palermo, dove un magistrato è risultato affetto da Covid. La malattia, che lo costringe a non prestare attività lavorativa, priva lo stesso e la sua famiglia di qualsivoglia riconoscimento economico sino al rientro in servizio – sul quale, in ordine ai tempi grava un grande punto interrogativo – considerato il vergognoso trattamento a cottimo riservato alla categoria dalla normativa attuale”.
Così, in una nota, le associazioni delle toghe onorarie Unimo, Federmot, Cgdp, Unagipa, Angdp e Seiluglio, in riferimento al caso venuto alla luce alcuni giorni fa.
“Tale impostazione disumana, – proseguono le associazioni con il loro comunicato- insensibile ai diritti lavoristici dei magistrati onorari, resta immutata nel progetto di legge di riforma di matrice governativa al vaglio della Commissione Giustizia, ove la malattia non trova alcun riconoscimento, ove le già misere indennità risultano sospese nel periodo di invalidità temporanea, ove lo Stato si riserva il diritto di revocare il magistrato onorario se il tempo di guarigione risulti incompatibile con la permanenza in servizio. Il Governo si ostina con pervicacia finanche sorda ai richiami europei, a considerare i 5000 magistrati onorari in servizio cose e non persone”.
Non si puo’ che concordare con la posizione espressa dalle associazioni dei magistrati onorari, con questo loro grido di dolore ormai lanciato da troppo tempo e costantemente , oltre che incredibilmente -considerati anche i richiami pervenuti dalle competenti sedi europee – rimasto inascoltato.