Preceduti non più di una settimana fa dall’«Appello sul clima degli Scienziati italiani ai Politici» e dalla successiva mobilitazione di «Fridays for future» che in meno di una settimana hanno già raccolto oltre 50mila firme alla causa della difesa dell’ambiente, della natura e per una economia sostenibile, altre Associazioni, Comitati e singoli attivisti, lanciano oggi il “Manifesto Ecologista”. Questi ultimi si rivolgono (come già gli scienziati e il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi) a tutti i partiti politici in questi giorni impegnati in una fibrillante e devastante campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre prossimo.
Il “Manifesto ecologista” è firmato da personalità quali Michele Boato, Marinella Correggia, Toio de Savorgnani, Anna Ippolito e altri, e da associazioni e comitati tra i quali: Ecoistituto del veneto “Alex langer”, A.d.e.s.s.o., Amico Albero Mestre, Movimento dei Consumatori, Natura Viva, Forum Veneto ambiente e solidarietà, la Rivista “Gaia Ecologia”, Rivista “Tera e Aqua”, e altri.
Catastrofe climatica, conversione ecologica dell’economia, salvaguardia dell’Ambiente e della Salute sono alcuni degli aspetti rilevati dal Manifesto ecologista che, contestando le politiche governative, promette il pieno sostegno del mondo ecologista “a chiunque voglia candidarsi a queste elezioni a patto che prenda impegni precisi”. Questi gli ambiti sui quali gli Ecologisti firmatari del Manifesto reclamano l’attenzione dei Partiti politici:
– Progettazione ed attuazione dell’eolico off-shore (come la Danimarca che si avvia al 100% di energie rinnovabili) e abbandono totale di gas, carbone e, ovviamente, del nucleare;
– Progettazione ed attuazione del fotovoltaico su tutti i tetti e le pareti pubbliche (edifici, stazioni, pensiline ecc.);
– Obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani “porta a porta”, riciclo totale (anche di pannoloni/ini) e riduzione degli imballaggi con obbligo di vuoto a rendere con cauzione, in modo da ridurre il numero di inceneritori in funzione;
– Eliminazione di ogni sussidio, anche mascherato, ai combustibili fossili, a partire dagli aerei;
– Potenziamento della rete ciclabile e dei trasporti pubblici elettrici nelle città;
– Abbandono definitivo del progetto TAV Torino-Lione e potenziamento delle ferrovie locali;
– Fermare le spese militari: e stornare subito il 20% del bilancio della “Difesa” a scuole ed ospedali;
– Forestazione massiccia in tutto il territorio nazionale, a partire dalle Pianure, e promozione e varo di norme a difesa del verde pubblico;
– Campagna di informazione per ridurre drasticamente il consumo di carne, a partire dalle mense pubbliche e scolastiche;
– Sostegno all’agricoltura biologica e divieto dell’uso di pesticidi e diserbanti nocivi alla salute e all’ambiente;
– Stop totale al consumo di suolo: autorizzare solo restauri e riusi di edifici esistenti
– Educazione e iniziative ambientali in tutte le scuole
«Di una immediata, radicale e necessaria conversione ecologica dell’economia non troviamo traccia nelle dichiarazioni e soprattutto nelle decisioni dei Partiti politici italiani. Anzi, -dichiara Michele Boato- finora Draghi-Cingolani hanno parlato solo di gas (nuove trivellazioni, nuovi rigassificatori), di carbone, di nucleare e di inceneritori camuffati da “termovalorizzatori. Non si può attendere ancora: la catastrofe climatica è qui: dopo il ciclone “Vaia” hanno avuto luogo centinaia di incendi accompagnati da mesi di siccità che uccidono l’agricoltura e lasciano i fiumi in secca: ogni Partito politico deve agire su questi fronti prima che sia troppo tardi e noi forniremo ad esso tutto il nostro sostegno».
Paolo M. Rocco