Odessa, paura per possibili rappresaglie: coprifuoco in coincidenza dell’anniversario della strage del 2014

A Odessa è stato proclamato il coprifuoco totale dal primo al 3 di maggio, a cavallo dell’anniversario della strage del 2 Maggio 2014.
Tutto nacque -all’epoca- dal clima di tensione generatosi all’indomani della rivoluzione che portò alla fuga del presidente filo-russo Viktor Janukovyč.
A Odessa, nello specifico, si tennero manifestazioni sia da parte di gruppi filo-russi sia da parte di gruppi pro-unità nazionale: il 2 maggio 2014, in vista di un incontro di calcio, gruppi di tifosi insieme ad attivisti locali pro-unità programmarono un corteo politico. Intanto, nelle settimane precedenti gli attivisti filo-russi avevano allestito un accampamento di protesta nei pressi della Casa dei Sindacati, un edificio di cinque piani.
Gli scontri si verificarono quando i manifestanti filo-russi attaccarono il corteo di circa 2000 persone dirette verso lo stadio, provocando sei morti per colpi di arma da fuoco.
Non appena si diffuse la notizia dell’attacco, tramite i social network i manifestanti avversi stabilirono di recarsi sul luogo per reagire: a causa del netto svantaggio numerico, i manifestanti filo-russi si barricarono nella Casa dei sindacati.
A ciò seguì un violento incendio che divampò nell’edificio, le cui responsabilità, secondo le indagini del Ministero dell’Interno ucraino erano da attribuire agli stessi occupanti; al contrario, in base alle fonti russe il rogo sarebbe stato innescato dal lancio di bottiglie Molotov dall’esterno.
Nell’incendio trovarono la morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo di diciassette anni), per la maggior parte manifestanti filo-russi, salvo qualche passante coinvolto accidentalmente. (fonte ANSA, agi, BBC, wikipedia)

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