La riforma delle pensioni incendia la Francia. Parigi, ma ormai tutta la Francia, continua a bruciare a causa delle proteste di piazza. Il numero dei fermati è salito a 171 per i disordini scoppiati in seguito alla bocciatura all’Assemblea Nazionale delle due mozioni di sfiducia presentate contro il governo per la riforma delle pensioni. Lo rendono noto fonti della polizia. La riforma è passata senza un voto parlamentare secondo l’art. 49.3 della Costituzione francese. E dopo le barricate in fiamme degli scorsi giorni per le strade della capitale ora le proteste e manifestazioni si diffondono a macchia d’olio per tutta la Francia, coinvolgendo cittadini, lavoratori e studenti.
Studenti in rivolta a Parigi e Bordeaux
Infatti, mentre lo sciopero dei netturbini prosegue per il 13esimo giorno di fila, anche gli studenti hanno cominciato a mobilitarsi. All’università di Bordeaux-Montaigne, circa 300 studenti si sono riuniti in assemblea generale. Hanno votato a grande maggioranza per rinnovare il blocco fino a oggi. All’università di Parigi 1 hanno votato per occupare la sede di Tolbiac. Il sindacato studentesco L’Alternative ha contato ieri pomeriggio una cinquantina di università e scuole mobilitate, con occupazioni di edifici universitari a Parigi 1 o Montpellier 3-Paul Valery e blocchi a Lille 2, Parigi 8 o Saint-Etienne.
Place de la Concorde, Parigi: divieto di assembramento e scontri nelle piazze
Dopo il divieto di assembramento a Place de la Concorde (Parigi) i manifestanti si sono riuniti in Place d’Italie. La polizia nazionale ha represso le manifestazioni con uso di idranti e lacrimogeni. Uno degli slogan che sono stati urlati è “Paris en feu et Macron au milieu“, ovvero “Parigi in fiamme e Macron al centro”. Violenti scontri si sono tenuti anche nelle piazze di Bordeaux e altre città francesi.
