Rumeno lingua ufficiale: la Moldavia federata alla Romania va verso l’Ue? Protesta la comunità russa

La Moldavia sceglie il rumeno. A maggioranza il Parlamento ha votato in prima lettura la proposta di legge che prevede che il rumeno sia lingua ufficiale del piccolo Paese dell’Est, che faceva parte dell’Urss e dove si parla correntemente russo. Un tema che da 30 anni divide la società nella Repubblica di Moldavia è proprio la scelta della lingua ufficiale. Nella Costituzione della Repubblica di Moldavia si chiama “lingua moldava” e proprio in questi giorni di grandi tensioni per la Transnistria la maggioranza parlamentare di Chisinau ha presentato un progetto per cui la lingua ufficiale sarà chiamata “lingua romena”. Secondo l’analista politico rumeno Antoniu Martin, che insegna all’Accademia di Moldavia,  “questo aspetto rappresenta un passo importante per chiarire una questione delicata e utilizzata da tempo dalla propaganda russa. È importante che l’ambiente accademico della Repubblica di Moldavia si sia pronunciato a favore del nome lingua rumena”.

 

La maggioranza parlamentare, che insiste compatta per il rumeno lingua ufficiale,  ha 63 deputati dal 101 totale e dunque ha le energie parlamentari sufficienti per l’approvazione. Ma questo non garantisce l’immunità dal rischio di gravissime tensioni sociali nel Paese, soprattutto a Tiraspol e dintorni, dove vive qualche migliaia di cittadini moldavi  con il passaporto russo. E dove è presente una comunità russofono ampia, che si è costituita in organizzazione statuale autonoma ed è guardata con attenzione da Mosca. Anche perché i soldati russi sono collocati da anni a guardia della polveriera di Cobasna, oltre 20 mila tonnellate di armi e esplosivi ex Urss che nel conflitto in corso fanno gola a entrambi gli eserciti.

In Moldavia  filorussi sono molti e più della metà dei 2 milioni di moldavi parla russo. Non solo: molti certificati ufficiali sono ancora in due lingue, in romeno e in russo, nonostante la recente legge della presidente Maia Sandu che bandisce il cirillico nei ministeri. Il timore aperto della comunità russofona è che i filo europei puntino a un’unificazione con la Romania, che garantirebbe tra l’altro l’accesso immediato all’Unione europea. La Moldavia è ufficialmente candidata dallo scorso giugno per l’ingresso in Ue ma l’annessione o un patto federativo con la Romania sarebbe una velocissima scorciatoia.

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