“La sicurezza si applica con la stessa forza all’individuo, alla famiglia, al datore di lavoro e agli affari; la sicurezza, nel suo senso più ampio, riguarda la felicità e la libertà del genere umano“: le parole di William Martin Jeffers, ex presidente di una delle più grandi compagnie ferroviarie americane, mettono in risalto un concetto che, secondo una serie di ricerche effettuate sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication, assume ancora più importanza nella contemporaneità.
Le prime conferme in merito giungono da Medium: stando a quanto indicato dal portale, negli USA il 96% dei leader d’impresa mette la sicurezza dei propri dipendenti al primo posto. In Europa, invece, la situazione non è così idilliaca, infatti, secondo un recente report stilato dall’European Trade Union Institute, un professionista su 4 (25%) ritiene che la propria sicurezza sia a rischio all’interno del workplace di appartenenza.
E in Italia? L’Unione Sindacale di Base e di Rete Iside fa il punto della situazione: il 2023, ad oggi, conta oltre 300 vittime sul posto di lavoro. Entrando più nel dettaglio, la Lombardia risulta la regione con il numero più alto di perdite (43), seguita dalla Campania (2° con 35) e dal Veneto (3° con 32). Inoltre, sempre in Italia, ogni anno muoiono di lavoro più di 1000 uomini e donne. Ora una domanda sorge spontanea: è possibile invertire il trend e mettere ancor più in evidenza la prevenzione? La risposta è sì e sono gli esperti del settore ad affermarlo grazie ad una serie di indicazioni mirate ed efficaci.
Ecco, quindi, i 10 consigli stilati dagli esperti del settore per invertire il trend europeo e amplificare l’importanza della sicurezza nel mondo del lavoro:
- Promuovere la conoscenza della tematica e di tutto quello che può essere relazionato ad essa già all’interno delle scuole grazie ad una serie di lezioni ad hoc organizzate anno dopo anno per classi di ogni età.
- Organizzare corsi di aggiornamento e master con lezioni teoriche e case history pratiche per giovani professionisti e lavoratori più esperti al fine di motivarli e spingerli a restare aggiornati sul tema.
- Analizzare eventuali incidenti del passato, all’interno di edifici aziendali o pubblici, con l’obiettivo di comprendere l’errore e, di conseguenza, apportare le dovute modifiche per il benessere di professionisti e cittadini.
- Valutare con estrema attenzione e precisione ogni tipologia di organizzazione o ambiente di lavoro perché il cosiddetto documento di valutazione dei rischi varia in base ad una serie di indicazioni e tratti distintivi che caratterizzano i singoli workplace.
- Essere proattivi: in questo modo sarà possibile per tutti i leader d’impresa e i professionisti del mondo safety di migliorare costantemente il livello di sicurezza delle aziende per cui lavorano e delle strutture all’interno delle quali mettono in pratica le proprie competenze.
- Coinvolgere la collettività, ovvero l’intero team operativo e dirigenziale per amplificare a 360° una cultura aziendale interamente incentrata sulla sicurezza, in quanto principio di primaria importanza, e sulla sua applicazione.
- Assicurarsi che i lavoratori, di ogni tipologia di mansione, siano dotati dei mezzi, delle protezioni e degli strumenti necessari al fine di svolgere il proprio mestiere nel migliore dei modi: solo in questo modo sarà possibile prendersi cura di loro e dei soggetti terzi.
- Effettuare, con costanza, la cosiddetta manutenzione preventiva che risulta estremamente efficace al fine di evitare incidenti di natura strutturale o qualsiasi tipologia d’imprevisto last minute.
- Abbracciare la digitalizzazione e le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, che possono essere un valido alleato in fase di installazione o upgrade dei vari sistemi di safety presenti.
- Organizzare eventi o iniziative all’interno di edifici dal forte legame con il territorio: in questo modo sarà possibile coinvolgere la popolazione circostante e sensibilizzarla sul concetto di sicurezza da applicare quotidianamente.