“Sardegna e Australia sono lontane 16 mila e 600 chilometri. Tantissimo. Forse. Perché nonostante la distanza ci possono essere opportunità per costruire dei ponti, in nome dei diritti di lavoratrici e lavoratori e per avvicinare due isole così remote.
Questo accade grazie ad un progetto tra Fisascat Cisl e Università di Sydney nato negli ultimi mesi. Protagonista è Simone Onnis, un giovane sardo – laureato con 110 e lode in Giurisprudenza all’Università di Cagliari – che grazie a una borsa di studio ha svolto attività di ricerca nella Law School dell’università australiana. I temi erano attuali: la parità salariale di genere, il welfare e la sicurezza nel posto di lavoro.
L’iniziativa ha gettato le basi per una importante e concreta collaborazione tra i due enti per permettere uno scambio culturale-scientifico e di idee al fine di approfondire i mezzi attraverso cui attuare e incrementare la tutela dei lavoratori.
Shae Mccrystal, docente responsabile del progetto, il cui manuale è adottato e pubblicato dall’Università inglese di Cambridge, ha dichiarato con entusiasmo: “Sinergia, reciprocità e progettualità sono alla base di questa partnership”. Simone, oltre ad essere stato invitato al Congresso nazionale di ALLA – l’Associazione Australiana di diritto del lavoro – è stato accolto anche da una delegazione d’eccezione della UTS (University Technology of Sydney) composta da alcuni dei più importanti professori della Scuola di legge locale – la professoressa Joellen Riley Munton, il professor Michael Rawling e il collega Eugene Schofield-Georgeson – curiosi di conoscere la realtà sindacale in Sardegna e il sistema giuslavorista nostrano.
A questa iniziativa – cofinanziata dalla Segreteria regionale Fisascat Cisl presieduta da Giuseppe Atzori e da quella territoriale guidata da Monica Porcedda con il sostegno della Fisascat Nazionale e del suo segretario generale Davide Guarini – seguiranno incontri e congressi che vedranno unite le due realtà, sempre sui temi, delicati e quantomai attuali, dei diritti e delle garanzie di genere e dei lavoratori. Per quelli non esiste mai distanza” (g.s.)