La Uil Scuola Rua lancia l’allarme: la statistica italiana rischia di perdere la sua indipendenza. Per questo il sindacato si è rivolto alle commissioni Affari costituzionali e Istruzione del Senato sollecitando un emendamento all’articolo 28 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022, che prevede la costituzione della società 3-I S.p.a., partecipata da Istat, Inps e Inail, che dovranno contribuire al capitale sociale di 45 milioni di euro. Si tratta di una società che avrebbe l’obiettivo di accompagnare la transizione digitale e fornire servizi informatici integrati alle Amministrazioni centrali.
Per la Uil Scuola Rua siamo davanti a un percorso legislativo pericoloso, per questi motivi. Soprattutto a causa delle profonde differenze tra l’Istat (comparto ricerca) e Inps e Inail dall’altra (che appartengono al comparto funzioni centrali).
“Completamente diversa è la mission istituzionale”, scive la Uil. “L’Istat è un ente di ricerca che garantisce la produzione e la diffusione del patrimonio statistico pubblico in maniera imparziale; Inps e Inail fanno parte di un polo previdenziale-assicurativo che ha il compito di erogare prestazioni previdenziali, assistenziali o assicurative a sostegno dei cittadini, e dipendono dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali”. Non solo: ben diverse le dimensioni, considerato che l’Istat ha meno di 1.900 dipendenti a fronte di 24 mila e 9 mila di Inps e Inail. Pure le differenze tra i bilanci non sono da poco: 200 milioni di euro il budget dell’Istat e svariati miliardi di euro quello degli altri istituti.
Per il sindacato “quello che preoccupa maggiormente è l’impatto che tale provvedimento avrà non solo sul ruolo, le funzione e l’automia dell’Istat, ma sull’intero Sistema statistico nazionale e sull’indipendenza e la qualità della statistica ufficiale, nonché sulla tutela della riservatezza e il segreto statistico dei dati.
Tutto ciò avverrebbe in deroga alle norme nazionali ed europee vigenti (D.lgs 322/1989, Dpr 166/2010, Codice delle statistiche europee per le autorità statistiche nazionali ed Eurostat, emanato dalla Commissione Europea il 16 novembre 2017), in nome di servizi ancora indefiniti che l’Istat dovrebbe ricevere da tale società in cambio di corposi impegni finanziari e dismissioni di immobili e di personale.
Se il problema fosse l’integrazione delle banche dati, ciò già avviene in quanto Inps e Inail fanno parte sin dall’inizio del Sistema statistico nazionale ed esistono già consolidati protocolli di intesa per lo scambio di informazioni con l’Istat”.
Da qui la richiesta al Senato, perché intervenga sul percorso legislativo con una correzione che tenga conto delle osservazioni della Uil.
(ha collaborato Angela Ferrari)