In questi giorni, protagonista di molti dibattiti è il superbonus 110% su lavori edili, in relazione al quale fioccano proposte di vario genere. Tra queste, troviamo quella di Italia Viva, che ha attenzionato la questione degli ascensori italiani, i più anziani d’Europa. Una delegazione del settore ascensoristico (Savatore Nasca, Danilo Binetti e Gianni Robertelli) giorno 15 Luglio ha incontrato a Palazzo Madama il Senatore Faraone.
Italia Viva ha sviluppato grande sensibilità sull’argomento, percependo l’importanza della sicurezza da garantire agli oltre 50 milioni di utilizzatori degli ascensori in Italia. Ha quindi proposto di estendere l’ecobonus anche agli impianti ascensoristici, motivando le sue ragioni in un emendamento al decreto semplificazioni tramite 3 correttivi.
Il primo chiede di estendere l’ecobonus agli interventi aventi ad oggetto l’efficientamento energetico ed il miglioramento della sicurezza degli impianti di ascensori e montacarichi con la finalità di eliminare le barriere architettoniche e favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità, oltre che ricomprendere tutti gli interventi che riguardano ascensori e montacarichi tesi all’efficientamento energetico e miglioramento della sicurezza degli impianti.
Il secondo punto riguarda la necessità di ammodernamento degli impianti ascensoristici, vecchi e poco controllati. Gran parte degli impianti del suolo italiano non sono dotati delle moderne tecnologie in grado di garantire il livello di sicurezza minimo richiesto dagli standard Europei, come ad esempio ai sistemi di chiamata d’emergenza, i sistemi di chiusura delle porte automatiche o i sistemi per garantire la precisione di fermata della cabina.
Il terzo correttivo proposto riguarda la digitalizzazione degli archivi, in virtù del fatto che ancora oggi tutti i documenti relativi alle tecniche di impianto dell’ascensore sono conservati in forma cartacea, situazione questa che impedisce una ricerca immediata ed efficace per singolo impianto o per area territoriale.
Una proposta, questa, che se accolta implementerebbe l’elenco già molto importante delle opere che consentiranno di svecchiare e rendere molto più sicuri i nostri edifici, contemporaneamente consentendo un efficientemento energetico che non potrà che portare vantaggi notevoli per i nostri condomini.
