Ucraina: Zaporizhzhia di nuovo senza elettricità dopo l’ennesimo bombardamento

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dalle truppe di Putin, è stata disconnessa dalla rete elettrica ucraina. Nel pomeriggio le autorità filorusse della città di Enerhodar (località in cui si trova la centrale), avevano annunciato che la fornitura di elettricità all’Ucraina proveniente da Zaporizhzhia era stata sospesa per complicanze tecniche. A confermarlo sono stati poche ore fa i funzionari dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) presenti sul sito dell’impianto. Si tratta dell’ennesima disconnessione dell’area in seguito ai bombardamenti: una situazione identica si era verificata il 25 agosto scorso. In attesa…

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Kramatorsk, bombe sul campus universitario. Due edifici distrutti (VIDEO)

Continua senza sosta il bombardamento da parte delle truppe di Putin. Alle cinque del mattino, le truppe russe hanno lanciato due attacchi missilistici sul campus studentesco di Kramatorsk: due edifici del DSMA sono stati danneggiati, e il palazzetto dello sport della scuola tecnica è stato distrutto. Circa dieci grattacieli sono rimasti senza finestre. Danneggiato anche il Kramatorsk College of Technology and Design (fonte Unità di crisi Anas in Ucraina)

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Zaporizhzhia, rischio nucleare dopo i bombardamenti. I governi di Russia e Ucraina si accusano a vicenda

Continua lo stato di crisi attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, dove funzionari filo-russi hanno denunciato nuovi attacchi ucraini verso la struttura, mentre l’Agenzia nucleare di Kiev ha detto che sono stati i bombardamenti russi a danneggiare diversi sensori di rilevamento delle radiazioni. Si tratta dell’ennesima accusa incrociata. In merito alle conseguenze di queste azioni belliche, l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha dichiarato che il primo bombardamento ha danneggiato la linea di alimentazione elettrica esterna, mentre il secondo ha interessato la zona di stoccaggio del combustibile nucleare…

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Dove finiscono le armi americane? Inchiesta Cbs, solo il 30% in mano ucraina

Soltanto il 30% delle forniture militari partite dai paesi NATO verso Kiev è arrivata a destinazione. Questo è quanto emerge da un’inquietante inchiesta targata Cbs, che lascia dietro di sè parecchi interrogativi. Una percentuale compresa tra il 60 e il 70% delle armi destinate al contenimento dell’avanzata del Cremlino quindi non è mai arrivato in Donbass. Le ipotesi possibili riguardo l’esito delle spedizioni non sono molte. Delle due, l’una: o le armi anziché finire nelle mani degli ucraini sono rimaste in qualche deposito di smistamento, oppure sono arrivate a destinazione…

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La mostra-beffa di Putin: armi Nato rubate ai soldati ucraini ed esposte lungo i viali di Lysychansk

Un’esibizione di armi lunga almeno 500 metri lungo le vie distrutte di Lysychansk: carri armati T-64 e T-72, sistemi missilistici anticarro NLAW di fabbricazione svedese, veicoli corazzati britannici Saxon, Javelin americani, mitragliatrici ceche, proiettili di mortaio silenziati, proiettili e droni di ogni tipo.  Nella “collezione” ci sono anche pezzi provenienti dall’Italia: mortai da 120mm con bombe a frammentazione “modello 63”. Una beffa del Cremlino nei confronti dell’Occidente: materiale inviato dai Paesi Nato, lasciato dalle truppe ucraine dopo che l’esercito russo all’inizio di luglio ha attraversato il fiume Severskj Donetsk costringendolo…

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Da Cosenza all’Ucraina pregando per la pace: il viaggio silenzioso di don Santino

Da un paesino della provincia di Cosenza all’Ucraina. A piedi, pregando per il popolo ucraino e perché la guerra finisca presto. E’ la nuova missione di don Santino, al secolo don Santo Borrelli, parroco della chiesa di Santa Maria, a Donnici, la frazione di Cosenza famosa per la produzione vitivinicola. Don Santino è uno specialista del genere: Santiago, la Terra Santa, Monte Athos. “L’anno scorso ho fatto a piedi il percorso da qui fino a Roma, dal Papa – ha raccontato all’Agenzia Agi – e quest’anno volevo trovare un luogo…

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Storie di guerra/Dall’Ucraina a Roma per curarsi grazie a Donne for peace

Le storie a lieto fine quando vengono raccontate hanno un sapore ancora più dolce. Invece, la guerra in Ucraina se ascoltata da vicino e raccontata dagli stessi protagonisti rende la realtà ancora più cruda. Anatoliy è in Italia da marzo del 2022 con sua figlia Katiusca, che è stata operata di urgenza in reparto di neurochirurgia presso l’ospedale Bambin Gesù di Palidoro (Roma). Nel frattempo, perché non è ancora finita per la piccola, padre e figlia sono ospiti di ‘Casa Ronald’ nei pressi di Palidoro, perché Katiusca è in attesa…

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Viktoria e Artur profughi di guerra, dall’Ucraina trovano la salvezza a Roma

Viktoria Pogorelova, mamma di Artur bimbo di sette mesi, sono profughi di guerra. Prima dell’inizio della guerra Artur era un bimbo tanto atteso da mamma e papà, sano e felice che cresceva in amore in città di Kiev. Dopo i primi bombardamenti nel mese di febbraio di quest’anno, la mamma con il bimbo di quattro mesi (all’epoca) si sono dovuti spostare nella cantina condominiale del loro palazzo e passavano buona parte della giornata nel freddo e umidità delle giornate invernali. Il bimbo ha iniziato a tossire forte e avere la…

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Ucraina, rapporto shock di Amnesty International: non solo propaganda russa, nel Donbass il governo di Kiev ha messo in pericolo i civili

Le forze armate di Kiev hanno messo in pericolo la popolazione civile violando il diritto internazionale umanitario. Questa la pesante accusa di Amnesty International, diffusa tramite un dossier. L’esercito ucraino -si evidenzia nello scritto- ha lanciato attacchi contro i russi dall’interno di 19 centri abitati nel Donbass. Il rapporto sta provocando reazioni contrariate in Ucraina, dove anche il ministro degli Esteri lo ha definito una provocazione filorussa. Il problema per la leadership di Kiev è enorme: esiste il timore che l’Occidente stia iniziando a lavorare per sganciarsi. Questa analisi è…

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Ucraina, inizio della resa. Il governo di Kiev ordina l’evacuazione del Donetsk

La vicepremier ucraina, Irina Vereshchuk, ha annunciato l’evacuazione di massa obbligatoria dalle zone ancora non occupate dai russi nel Donetsk, in Donbass. Il governo di Kiev ha spiegato che alla base della decisione che la mancanza di un’adeguata fornitura di elettricità in quelle aree, e che non ci sarà di fatto riscaldamento nella regione di Donetsk quest’inverno. Le autorità hanno già precisato l’intenzione di sistemare in nuovi alloggi tutti coloro che saranno costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, prima dell’inizio dell’inverno: si tratta di oltre duecentomila persone, per un quarto…

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