Un paese di neanche 200 abitanti all’estremo confine orientale del Trentino, incastonato fra vette dolomitiche che nei secoli lo hanno protetto ma anche isolato. Periferia della periferia, il comune di Sagron Mis è uno dei tanti “orfani” della globalizzazione esasperata: oltre allo spopolamento, da queste parti la principale criticità è rappresentata dalla mancanza di servizi primari e di punti di riferimento sociali e occupazionali, soprattutto per i giovani.
Una soluzione interessante è arrivata dagli stessi abitanti di Sagron Mis, in particolare da un gruppo di giovani attivi nella Pro Loco, punto di riferimento “storico” del volontariato locale: perché non trasformare l’ex asilo abbandonato del paese in uno spazio di incontro per la comunità? Così, quegli stessi giovani che vent’anni prima avevano frequentato la scuola dell’infanzia proprio in quel luogo, nel 2020 hanno dato vita al progetto “ReMoto”, coinvolgendo i loro concittadini nel recupero dell’edificio.
Lo spazio esterno della struttura è stato trasformato in luogo di incontro, un “soggiorno a cielo aperto” a disposizione della comunità dotato anche di una zona bar che nel periodo estivo propone colazioni, merende e aperitivi. L’edificio oggi ospita spazi multifunzione per gli usi più svariati: laboratori e didattica, mostre, incontri, corsi di pilates, ma anche semplicemente feste e occasioni di svago. Oggi “l’Asilo”, come viene chiamato, è punto di riferimento abituale, frequentato da persone di tutte le età e gli interessi.
“Il nostro ragionamento si è concentrato sull’importanza degli spazi fisici di incontro, condivisione e offerta di servizi. Spazi che spesso mancano nei paesini di montagna come il nostro” – ha detto Flavio Broch della Pro Loco Sagron Mis – A caratterizzare “ReMoto” è stata soprattutto la fase di progettazione partecipata con la guida degli architetti dell’associazione Camposaz, cui sono seguite le attività di sgombero e riordino dell’edificio”.
L’idea si è concretizzata grazie a “Generazioni”, un bando per la progettazione giovanile promosso dalle cooperative Young Inside e Inside col sostegno delle Province autonome di Bolzano e Trento e della Regione autonoma Trentino – Alto Adige, che dal 2018 finanzia iniziative e buone pratiche a favore delle comunità locali. (Red)