Oggi, 13 febbraio, è l’ultimo giorno dell’iniziativa del Banco Farmaceutico per donare un farmaco da banco a chi è in povertà. In Italia come in Ucraina. Quest’anno l’iniziativa del Banco Farmaceutico nazionale, prevista dal 7 al 13 febbraio, ha coinvolto migliaia di farmacie in tutta Italia e di volontari e 1800 enti caritativi per distribuire i medicinali raccolti alle persone in situazione di forte disagio economico.
Soltanto in Sardegna le farmacie aderenti sono state 96 di cui 42 solo a Cagliari e nel Sud Sardegna, rispetto alle 28 del 2022. Ma i dati di crescita riguardano tutta Italia. “Mentre i cittadini non indigenti possono spendere una media di 26 euro al mese per l’acquisto di medicinali”, spiega Roberto Pinna, medico e volontario del Banco Farmaceutico , “chi è povero può spendere al massimo 6 euro. La conseguenza, per molti, è la riduzione della cura. Anche un semplice raffreddore, se non curato, può trasformarsi in una malattia più seria”.
Un po’ di ottimismo arriva da Maria Pia Orrù, presidente Federfarma Cagliari e Sud Sardegna: “La situazione dell’approvvigionamento dei farmaci va lentamente migliorando, soprattutto per gli antipiretici, mucolitici e antinfiammatori. Ci sono ancora carenze dovute al fatto che la produzione di materie prime, come plastica e alluminio avviene in India e Cina, neanche più in Europa, ma non siamo più in una situazione di emergenza come qualche mese fa” . C’è tempo fino a stasera per andare in una delle farmacie che espongono il cartello “Dona un farmaco” e contribuire alla raccolta.
Soddisfatto il Dipartimento di protezione civile della Rete Anas Italia, che con l’associazione Malve Ucraina di Verona sostiene la campagna del Banco Farmaceutico: “E’ presto per fare i conti”, dicono i volontari della rete sociale, “ma di sicuro alla fine di questa giornata conteremo migliaia di pezzi che andranno negli ospedali dell’Ucraina grazie alla nostra affiliata Malve
Valentina Belelli
